Da Punto-informatico.it:
il "Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta dei due produttori [Peppermint e Techland], che volevano ottenere da Wind i dati degli utenti che ritengono di aver "colto in fallo" sulle reti del P2P. [...] In particolare, [il Tribunale] spiega che i dati che Peppermint e Techland avrebbero voluto ottenere sono dati protetti e non comunicabili."
La notizia di Punto Informatico dice pero' che "L'ordinanza, inoltre, sottolinea che l'acquisizione degli indirizzi IP è illecita". Qui PI si e' spinto un po' troppo in la'.
Siamo tutti d'accordo che il fatto che la Peppermint chiedesse a Wind di consegnare i nomi e cognomi associati agli IP fosse una pazzia, ma dire semplicemente che "l'acquisizione degli indirizzi IP è illecita" e' una semplificazione eccessiva e anche pericolosa. Portando il ragionamento all'eccesso, tutti i log dei web server del mondo sono "illeciti".
In realta' l'ordinanza accoglie le osservazioni di Wind che rilevava come "gli indirizzi IP [...] erano inutilizzabili perche' acquisiti illecitamente [...] non potendosi avvalere le ricorrenti della deroga prevista dall'art.24 del d.gls196/2003 (ossia non necessita' del consenso dell'interessato quando il dato e' strumentale a far valere un diritto in giudizio)".
Quindi non e' la raccolta di indirizzi ad essere illecita in quanto tale, ma l'utilizzo che se ne voleva poi fare.
il "Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta dei due produttori [Peppermint e Techland], che volevano ottenere da Wind i dati degli utenti che ritengono di aver "colto in fallo" sulle reti del P2P. [...] In particolare, [il Tribunale] spiega che i dati che Peppermint e Techland avrebbero voluto ottenere sono dati protetti e non comunicabili."
La notizia di Punto Informatico dice pero' che "L'ordinanza, inoltre, sottolinea che l'acquisizione degli indirizzi IP è illecita". Qui PI si e' spinto un po' troppo in la'.
Siamo tutti d'accordo che il fatto che la Peppermint chiedesse a Wind di consegnare i nomi e cognomi associati agli IP fosse una pazzia, ma dire semplicemente che "l'acquisizione degli indirizzi IP è illecita" e' una semplificazione eccessiva e anche pericolosa. Portando il ragionamento all'eccesso, tutti i log dei web server del mondo sono "illeciti".
In realta' l'ordinanza accoglie le osservazioni di Wind che rilevava come "gli indirizzi IP [...] erano inutilizzabili perche' acquisiti illecitamente [...] non potendosi avvalere le ricorrenti della deroga prevista dall'art.24 del d.gls196/2003 (ossia non necessita' del consenso dell'interessato quando il dato e' strumentale a far valere un diritto in giudizio)".
Quindi non e' la raccolta di indirizzi ad essere illecita in quanto tale, ma l'utilizzo che se ne voleva poi fare.
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