Sulla Repubblica di Mercoledi' 16 ho trovato il commento di Michele Serra che come di consueto descrive con precisione e arguzia il masochismo e la snobberia di certa sinistra, prendendo spunto dalla prima pagina del Manifesto post-elezioni.
"Sinistra extraparlamentare (il manifesto) e' un titolo spiritoso e caustico, come si conviene a chi sa defungere a ciglio asciutto. Ma riguarda una frazione piccola e rispettabile della storia novecentesca, non i milioni di elettori di sinistra che hanno votato Pd e in Parlamento saranno ampiamente rappresentati. Spiace assistere all'inabissarsi di esperienze, culture, persone che hanno fatto politica valorosamente e quasi sempre senza alcun tornaconto personale, ma torna d'obbligo ricordare ai teorici delle "due destre" e del "veltrusconismo" che la visione ombelicale del mondo, il volerlo continuamente passare al vaglio del proprio giudizio ultra-selettivo, raramente conduce al governo (e non sarebbe poi un gran guaio), ma soprattutto non conduce a condividere davvero con il resto della societa' la buona e la cattiva sorte.
Ci sono molte altre attivita' dilettevoli (l'arte, le libere professioni, la fondazione di circoli intellettuali) che consentono una gioiosa pratica del senso di superiorita', o anche il vanitoso vizio di sentirsi ai margini. La politica no, la politica e' una autobus strapieno di gente che sgomita e puzza, che non ci somiglia e manco ci riconosce. Farla e' promiscuo e compromissorio. Ma non farla piu', cara sinistra extraparlamentare, e' anche peggio."
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