Oggi ho comprato La Stampa

I quotidiani italiani non li sopporto piu' da un po'. Tra i meno peggio c'e' sempre stata La Stampa. Oggi poi ero a Ivrea e in terra piemontese non si puo' non rivolgersi al quotidiano di Torino. Ma la cosa che mi ha magneticamente attirato verso l'edicola e' stato il manifestino esposto all'esterno con i titoli principali: a caratteri cubitali annunciava "ECCO LE IMPRESE DEL MANIACO DEL POST-IT" o una cosa del genere. Poi c'era un'altro titolo sotto, ma scritto piccolino (forse era l'articolo sul "Toxic Park"? - altra chicca di oggi). Il MANIACO DEL POST-IT la faceva da padrone.

E' chiaro che un giornale la cui notizia principale -anche se della sezione regionale "Ivrea e Canavese"- riguarda il MANIACO DEL POST-IT, bisogna comprarlo.

Compro il giornale e mi getto subito alla ricerca dello scoop. Pagina 67: "Il maniaco del post it - Con un messaggio adesivo pubblicizza le proprie capacita' amatorie". Due terzi di pagina occupati da articolo e foto esplicativa (del post-it naturalmente).
Come in tutti i quotidiani italiani, non ci si puo' aspettare una spiegazione immediata del senso del delirante titolo (in stile "who-what-where-when-why", come da dettami di giornalismo classico), ma bisogna lasciarsi trasportare dall'emozionato inviato Giampiero Maggio da Ivrea nella scoperta: "Bionda o bruna per lui non fa molta differenza. L'importante e' che sia carina, tra i 20 e i 35 anni e con un fisico decisamente accattivante. Eccole le "vittime" prescelte dall'uomo del biglietto che sta agitando l'estate eporediese. A loro ("tutte belle signore" dicono i poliziotti), dedica sempre le stesse attenzioni, lasciando sulla borsetta o sulla gonna un post-it con un messaggio stringato ma per niente equivocabile. Con alcune si e' limitato ad un "Chiamami" seguito da un numero di cellulare." Il resto del resoconto occupa alcune colonne per dire che non ci sono gli estremi per una denuncia (e ci mancherebbe!) e che quindi, in sostanza, aggiungo io, non c'era nemmeno ragione per fare piu' di un trafiletto di 5-6 righe sulla vicenda.
"Il maniaco del post it" rimane comunque imperdibile. Invidio un po' i lettori eporediesi che potranno sicuramente seguire la vicenda passo passo sulle colonne della Stampa.

Poi stasera ho "letto" il resto delle 80 (OTTANTA) pagine di giornale e devo dire che sara' anche il periodo estivo ma pure La Stampa non offre piu' un granche'. Non sto a dettagliare, perche' la situazione dei quotidiani italiani e' sotto gli occhi di tutti e a chi gli piacciono cosi' buon per lui.

Ora butto La Stampa nel cesto della carta e mi leggo il mio International Herald Tribune, che in 18 (DICIOTTO) pagine ci fa stare anche le previsioni del tempo e i fumetti di Dilbert.

PS: una cosa bizzarra riguardo l'IHT. Quando ero abbonato a Il Manifesto, il quotidiano mi veniva recapitato piu' o meno a cadenze casuali, a volte due o tre numeri insieme, a volte sempre in ritardo per un po', eccetera. Quando mi sono abbonato all'IHT, ho chiesto informazioni via email e quelli si sono premurati di dirmi che siccome non abito all'interno di una zona "metropolitana" il giornale mi sarebbe arrivato con un giorno di ritardo. Poco male, ho pensato io, visto che intanto anche prima il quotidiano mi arrivava a caso e per le notizie flash guardo Internet. Ovviamente, dopo dieci giorni di abbonamento, l'IHT e' sempre arrivato puntualmente.

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