Broadband World Forum, giorno 1

Oggi, prima giornata della mia permanenza a Bruxelles per il Broadband World Forum
From 2008-09 Bruxelles

Note a vanvera:
L'aeroporto di Bruxelles e' grande, grande. O almeno cosi' sembra, visto quanto bisogna camminare per uscire. Mortacci loro!

I tassisti belgi sono ovviamente un po' meno cari di quelli italiani (35 Euri dall'aeroporto all'Expo), ma vanno forte uguale.
L'Expo ha un'architettura inquietante.
From 2008-09 Bruxelles

Le macchinette dei biglietti del metro non prendono le carte di credito e nemmeno la cartamoneta: solo monetine. Comodissimo se devi comprare il pacchetto da 3 giorni.
Pero' le stazioni del metro' sono belline. Se pensiamo che a Milano c'e' gente che festeggia perche' dopo vent'anni hanno tolto un po' del pavimento nero...
From 2008-09 Bruxelles


From 2008-09 Bruxelles
L'Expo si trova a poche centinaia di metri dall'Atomium e dallo Stadio Re Baldovino, piu' noto come Heysel.
Al Broadband World a quanto pare non c'e' modo di avere un accesso Internet wireless gratis. Ma neanche pagando, almeno a quanto m'ha detto la hostess.
Con una genialata che non avevo mai visto ma che ovviamente era ignota solo a pochi ottentotti come me, le conferenze si possono svolgere gomito a gomito una all'altra, separate solo da tende, grazie a un sistema di trasmissione radio di quello che dice lo speaker sottovoce dal suo trespolo e dei ricevitori e cuffiette che uno si trova sulla sedia. Io ho osservato cosa facevano gli altri prima dell'inizio e mi sono risparmiato la figura di quello che a un certo punto s'e' messo a gesticolare verso il palco dicendo "voceeee voceeee".

Stamattina ho seguito il workshop "Pirates of the net", in cui Warner Bros. ha parlato a favore del fatto che gli ISP dovrebbero occuparsi di dissuadere ed eventualmente punire ("graduated response") gli utenti che scambiano materiale protetto da copyright. A monitorare gli utenti ci penserebbe la Warner, mentre avvisare e punire sarebbe compito dell'ISP. A precisa domanda, a nessuno risulta che ne' la Warner ne' altre major si siano offerte di condividere con gli ISP i costi di tali azioni.
Siccome ovviamente ognuno tira l'acqua al suo mulino, la Cisco ha fatto un po' di terrorismo arrivando a dire che c'e' il rischio che entro 18-24 mesi i servizi DSL non saranno piu' redditizi per i Service Provider. "E quindi?", dico io. ma forse ero distratto e mi son perso il "che fare ora".
Una nota curiosa e' che a un certo punto e' stata mostrata una slide con l'elenco dei 45 firmatari dell'intesa "three strikes and you're out" francese, per cui se ti beccano tre volte a condividere roba illegale vieni condannato alla gogna o robe del genere: oltre ai service provider francesi e alle varie associazioni, sempre francesi, di autori, editori eccetera, indovinate qual'e' l'unico service provider straniero presente? Telecom Italia. mah.
Unica voce un po' fuori dal coro della "Graduated response" (l'ISP che prima ti avverte poi ti stacca il servizio se scambi roba illegale, comunque sempre meglio che mandarti la Finanza a casa) e' arrivata da Rapidshare, ovviamente perche' il suo mulino gira al contrario di quello di Warner Bros. Rapidshare ha avuto gioco facile nell'usare il buon senso per contrastare Warner&C.: "non e' che la gente scarica la roba illegale solo perche' non e' abbastanza facile ed economico farlo in maniera legale?" Invece di combattere la pirateria, perche' le major non cercano di conquistare quella fetta di mercato che oggi si rivolge al p2p?
Ipoque, produttore di sistemi Deep Packet Inspection, ha detto che 1) per bloccare la parte rilevante del p2p illegale sarebbe sufficiente concentrarsi su quei 100 titoli piu' di moda ed evitare di rompere le palle agli utenti che condividono i film di Murnau o gli mp3 di Pupo fuori catalogo; e 2) che per stroncare un p2p come ad esempio BitTorrent non e' necessario bloccare tutti gli utenti, ma "segmentare" (cioe' "spezzare") la rete di peer in tante "isole" piccoline che poi collasserebbero per conto loro.
Peccato non ci fosse nemmeno un ISP tra gli speaker.

Siccome era la prima giornata, la macchina del Forum s'e' avviata pian piano. S'e' notato nettamente dopo pranzo, quando sono arrivate le hostess gnocche, che evidentemente non possono alzarsi presto la mattina altrimenti non sarebbero belle fresche e sorridenti (sorridenti si fa per dire... come direbbero a Roma, verso le 4 erano "avvelenate", a causa a quanto pare di una carenza di cuffie). All'alba si mandano in avanscoperta le racchie e quelle piu' sceme. Gli steward, invece, sono tutti talmente scazzati che praticamente scompaiono.

Nel pomeriggio, ho seguito "The role of Data Layer", workshop quasi interamente made in Italy, con un paio di speaker imbarazzanti (alla mattina ce n'era uno oscillante tra "scarso" e "pessimo", ma mai imbarazzante) e alcune dichiarazioni da pelle d'oca. Obiettivo del workshop era quello di dire che i Service Provider hanno a disposizione una mole immane di informazioni sui propri clienti (eta', sesso, indirizzo, abitudini di acquisto, abitudini di navigazione, apparati posseduti, ecc.) che pero' non sfruttano a dovere. Riguardo le dichiarazioni, il sig. Joosery di SUN ha detto che tali dati "dovrebbero essere resi disponibili in maniera economica all'ufficio marketing", mentre il sig. Pensa di Italtel ha detto che quei dati (il MIO indirizzo e dati anagrafici, le MIE abitudini di navigazione, ecc.) "appartengono al service provider". Da brividi.

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