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Ho infine trovato il tempo di leggere il report segnalato dall'immancabile BS riguardante l'analisi dell'efficacia delle campagne di SPAM che tutti riceviamo in gran quantita' quotidianamente.Il report e' molto interessante e, con l'accortezza di saltare le parti introduttive se avete poco tempo (inserite anche per fare un po' di "volume", credo) si trovano dei dati interessanti. Infiltrandosi nello Storm Worm, i ricercatori hanno osservato l'invio di 350 milioni di email in circa un mese di attivita'.

Il dato che a prima vista salta all'occhio e' che questi milioni di email hanno portato a soli 28 acquisti online. Cio' apparentemente suggerisce che, stanti i costi (noti o stimati) necessari ad "affittare" una botnet, affidarsi allo spam per promuovere i propri prodotti non sarebbe granche' conveniente. Tale conclusione, pero', si basa appunto su alcune assunzioni riguardo fattori non noti, quali ad esempio i reali costi dell'affitto e se di affitto veramente si tratta e non di infrastrutture gestite direttamente dai venditori online. Va considerato inoltre che l'infrastruttura di Storm e' esistente ormai da tempo e utilizzata per svariati scopi, quindi i relativi costi di sviluppo e manutenzione possono essere ammortizzati ulteriormente. Senza contare che si e' trattato di un esperimento puntuale su una singola categoria merceologica.

Facendo invece altre assunzioni, basate sui numeri presentati dallo stesso rapporto, secondo me risulta che lo spam e' ancora sorprendentemente efficace nonostante il fatto che se ne parli un po' dappertutto e si presuma che gli utenti siano ormai decentemente informati a riguardo. Il "conversion rate" (cioe' la percentuale di acquisti sul totale) di 0,000008% presentato dal report si riferisce al totale delle mail inviate; rapportandolo invece al numero di email che non hanno generato errori di invio, si sale a uno 0,0003%, che suona gia' meno scoraggiante. Sempre rapportandosi al numero di email effettivamente inviate, il numero di utenti che ha cliccato sul link pubblicizzato si aggira intorno allo 0,01%, cioe' un click ogni 10.000 mail spedite. Non male.

Questi numeri vanno pero' considerati alla luce di un altro dato sul quale non si possiedono dati certi, ma si possono fare alcune assunzioni, cioe' la percentuale di email bloccate dai filtri anti-spam. Le percentuali migliori registrate nei test realizzati su caselle di email create ad hoc su servizi Internet gratuiti riportano percentuali di effettiva consegna dello spam tra lo 0 e 0,006% del totale (per non parlare dello sconfortante risultato del filtro per le aziende, che ha consegnato lo 0,1% dello spam ricevuto). Ora, applicando una percentuale di effettiva consegna dello 0,1% (caso peggiore, cioe' maggior numero di email consegnate) alle 82.700.000 email effettivamente inviate, si otterrebbero 82.700 email, che hanno portato a circa 10.000 accessi al sito, cioe' circa uno su otto. Un altro dato sorprendentemente alto, e che non depone a favore dell'intelligenza media dell'utente Internet tipo.

La percentuale di acquisti tra gli utenti che hanno cliccato si situa intorno allo 0,2%, cioe' un acquisto ogni 500 visite. Rispetto alle email consegnate, basandosi sulle mie assunzioni qui sopra, siamo a circa un acquisto ogni 3000 mail. Sarei curioso di sapere se siti come Amazon o simili hanno "rate" cosi' buoni.

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