tredici gennaio

Questa storia di Alitalia e CAI -che, ricordiamolo sempre, e' servita a 1) salvare AirOne, 2) farci pagare i 300 milioni versati in inutili aiuti e 3) dare un'opportunita' di guadagno ai compari di Berlusconi- e' ormai piu' che ridicola. Un riassunto delle puntate precedenti: "La «nuova Alitalia» targata Cai partirà ufficialmente il 13 gennaio. Ma è sconsigliabile usare il verbo «decollare», perché quel poco che funzionerà sarà merito soltanto di quel che resta della gloriosa compagnia di bandiera. Roberto Colaninno e soci ci saranno arrivati forzando tutte le tappe. A cominciare dalla distruzione delle relazioni sindacali, che nel progetto dovranno essere limitate soltanto alle sigle «che ci stanno». I problemi nasceranno dal fatto che gli iscritti «convinti» a quei sindacati (Cisl, Uil, Ugl e Filt-Cgil) coprono a maggioranza solo il personale di terra mentre non rappresentano che poche unità tra piloti e assistenti di volo. E senza piloti non si vola. [...] L'unica soluzione è tirar dentro un vettore straniero di prima grandezza e cedergli tutto. Il candidato è sempre lo stesso: Air France. Per la cessione formale Colaninno preferirebbe forse attendere qualche tempo, in modo da non far fare una pessima figura a Berlusconi, che ancora si vanta di aver impedito «la svendita» ad Air France quando questa - otto mesi fa - era disposta a versare 2,4 miliardi (ora ne bastano 0,25). " Dal Manifesto.

Commenti