Istanbul batte Ankara 10 a 0.

2009-01 Istanbul


Dopo una settimana di Gennaio equamente divisa tra Ankara e Istanbul, il verdetto e' schiacciante: mooooolto meglio Istanbul! Ovviamente, il clima ha fatto la sua parte: freddo cane ad Ankara, venti gradi a Istanbul. Comunque, Ankara si puo' consolare battendo la Lazio. Per il resto, entrambe le citta' sono enormi, e quindi e' impossibile anche solo pensare di iniziare a conoscerle dopo poche visite. Le distanze da percorrere a piedi sono improponibili, e senza una guida turistica (che ora ho provveduto ad acquistare) e' impossibile anche farsi un'idea di DOVE ci si trova.

Una guida turistica la compilero' man mano che procedo nelle visite: per ora, ho esplorato il quartiere di Ortakoy e un po' di Besiktas, come da foto qui sopra.

L'unica cosa di cui sono certo finora, dopo cinque viaggi in Turchia, sono i problemi di temperatura dei Turchi. I Turchi sono freddolosi, ormai e' appurato. Ma freddolosi di brutto. e in una maniera un po' strana. I tassisti hanno sempre e rigorosamente il riscaldamento acceso, a potenza esponenzialmente proporzionale alla temperatura esterna, cioe' caldissimo ad Ankara dove fuori si gela, caldo a Istanbul dove fuori si sta benino. Uffici ed edifici pubblici si comportano alla stessa maniera: caldo opprimente e possibilmente getti di calore tipo phon. A Ottobre, un tassista di Ankara aveva il climatizzatore fisso su 27 gradi, aveva il cappotto di lana e il finestrino aperto. Due giorni fa, in riunione, io ero in camicia con le maniche arrotolate e quello davanti a me era in camicia, cravatta, maglione e giacca di lana. Ad Ankara, martedi' scorso, e' uscito il sole e non si stava malaccio, ma ovviamente il tassista aveva il cappello di lana.

Gli alberghi, poi si sono rivelati inospitali: ad Ankara (allo Sheraton, mica la Pensione Marisa) i vetri malamente isolati soffiavano gelo nella stanza per cui ho dovuto tenere il termostato sui 26 gradi, causando un curioso effetto: da terra alle ginocchia effetto "era glaciale", mentre ad altezza uomo era come stare sotto il casco asciugacapelli. Fortunatamente il letto si trovava all'altezza giusta per fornire un habitat confortevole, contrariamente a quello del Conrad di Istanbul dove, causa assenza di termostato in camera, di notte ho sudato tipo sauna.

La tosse e' garantita.

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