Appunti vari da Dubai

Sono tornato oggi da una "due giorni" a Dubai, dove lunedi' la notizia principale sul giornale era che aveva piovuto. C'e' chi dice che a Al Ain sia persino nevicato un pochino, ma di questo il giornale non diceva nulla. Eh si' il riscaldamento globale, e non ci sono piu' le mezze stagioni, eh una volta qui era tutto deserto... eccetera.
Oltre alla pioggia, i quotidiani riportano per lo piu' notizie poco significative, specialmente Khaleej Times, mentre Gulf News e' leggermente meglio.
Ieri sera ho visto al telegiornale un allucinante servizio circa il matrimonio del Principe Ereditario di Fujairiah con -se ho ben capito- la figlia di Sheikh Muhammed di Dubai. Che si trattasse di questo l'ho scoperto stamattina dal giornale, perche' nei 10 minuti e oltre di "servizio" non s'e' vista nessuna sposa ma solo gli sceicchi dei vari Emirati salutarsi a vicenda tra baci sulle guance, sul naso e altri sfregamenti vari. Il "giornalista" del tg commentava salmodiando i nomi e i titoli di tutti gli intervenuti al ricevimento: ipnotico.

Tornando ai quotidiani, ovviamente anche a Dubai si parla della crisi finanziaria globale. La borsa e' crollata anche qui come praticamente ovunque, le azioni valgono qualche centesimo di dirham e piu' di un progetto residenziale e' stato sospeso. C'e' chi dice che ci sia persino meno traffico a causa dei licenziamenti e del business calante.
Khaleej Times dedica la prima pagina alle dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale, "reinterprentadole" quel tanto sufficiente a dire che va tutto bene e che l'economia degli Emirati non corre alcun pericolo: per Abu Dhabi, che naviga nel petrolio, forse e' vero; per Dubai non si sa.

Mi sono appuntato alcuni articoli. Gulf News dedica una mezza pagina alla possibilita' di fare dei buoni affari comprando ora appartamenti e ville a Dubai, visti i prezzi leggermente in calo e la necessita' di piu' di un investitore di realizzare liquidita'.
Un trafiletto segnala che l'ex direttore di Dubai Waterfront, uno dei grandi progetti in corso di realizzazione (su un'area grande il doppio di Hong Kong) e' stato arrestato sotto l'accusa di tangenti. Il committente del progetto, Nakheel, ha cacciato 5 direttori l'anno scorso. Altri progetti di Nakheel sono attualmente sospesi: Nakheel Harbour & Tower, Palm Deira, Worlds of Discovery, Trump Hotel & Tower. Cio' significa che ci ci lavorava e' rimasto senza lavoro, e senza lavoro rimani senza visto, e senza visto ti rispediscono in Pakistan, India, Bangladesh, Filippine, o da dove cavolo te n'eri venuto, sempre se hai i soldi per il biglietto aereo, altrimenti prima ti fai un po' di prigione e poi ti cacciano gratis.
Le previsioni di crescita dell'economia per il 2009 sono intorno al 2,5%, cifra eccezionale per gli standard europei, ma un po' deludente se confrontata con l'8% dello scorso anno o il 14% delle previsioni. Si calcola che negli Emirati siano stati sospesi progetti per circa 582 miliardi di dollari.

Ho anche trovato una notizia in un certo senso sorprendente: un gruppo di circa 20 cittadini degli Emirati ha denunciato il proprio datore di lavoro, Al Futtaim Group, per averli licenziati in tronco. I licenziati sostengono che, in quanto cittadini degli Emirati, dovrebbero essere piu' protetti dal proprio Stato e non dovrebbe essere possibile per loro rimanere senza lavoro. La notizia si presta ad alcune riflessioni, perche' e' opinione comune che i locali rappresentano un'elite ultra protetta e che solitamente occupa posizioni manageriali nelle aziende, spesso e volentieri senza particolari meriti. I rappresentati di Al Futtaim ovviamente negano che i licenziamenti siano basati su motivi razziali, ma il fatto stesso che lo neghino significa che ce n'e' il sospetto. Con piu' del 90% della popolazione attiva composta da immigrati, e' inevitabile che alcuni di questi raggiungano livelli di responsabilita' nelle aziende -non e' inusuale vedere indiani o siriani in posizioni di medio management- e ovviamente il rischio che vogliano "rifarsi" alle spese degli "emiratis" (emiratensi? emiratini?) che spesso fanno il bello e il cattivo tempo in barba a ogni reale competenza o meritocrazia.

Sotto un aspetto piu' mondano, la vicenda del momento e' quella di Sammy, lo squalo balena dell'acquario dell'hotel Atlantis. L'hotel contiene uno dei due grandi acquari di Dubai (l'altro e' al Dubai Mall), e recentemente il WWF ha scritto alla direzione chiedendo la liberazione dell'animale, la cui specie e' classificata come "vulnerabile". A quanto si dice, in realta' Sammy rappresenta la punta dell'iceberg in quanto a violazioni dei regolamenti riguardanti la cattura di animali marini, visto che gran parte delle specie presenti negli acquari di Dubai dovrebbero in realta' essere protette. Ma anche qui e' difficile capire quanto la vox populi riecheggi la realta' su cui i giornali soprassiedono o semplicemente "ricami" pettegolezzi infondati. Ma e' il bello di Dubai.

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