Alcune cose che ho trovato sul Manifesto recentemente.
Una dichiarazione:
"Nessuno è senza colpa, dice Giorgio Napolitano ridando alle istituzioni l'onore e l'onere di parlare di responsabilità, anzi di «irresponsabilità diffusa». Parola fuori campo, come fuori campo cerca di restare il presidente della Repubblica rispetto all'occhio invadente degli obiettivi, «non sono venuto qui per farmi fotografare da voi, fatevi da parte, non rompete!». L'opposto simmetrico del presidente del consiglio, che da lì va e viene per farne cento e spararne mille, ma sempre in favore di telecamera."
Qualche domanda:
"Non solo la ricostruzione ma anche l'emergenza devono essere gestite secondo criteri solidali e razionali. Che senso hanno tutte queste collette e sottoscrizioni che ci bombardano e circondano? A chi vanno i soldi che si raccolgono, con che criteri? Ma soprattutto: a chi evitano di tirar fuori i soldi, a chi consentono di risparmiare e su cosa? Personalmente preferisco prepararmi a sottoscrivere per le campagne elettorali di chi si batte per evitare tutta questa follia edilizia, o a sottoscrivere per progetti specifici, innovativi e non altrimenti finanziabili. E' ora di mettere in discussione quello che sta succedendo, magari in buonafede da parte di tutti (o quasi): il grande moto di senso civico sta andando in una direzione confusa e controproducente. Certo farebbe comodo al governo non modificare i propri programmi economici perché mezzo miliardo di euro gli arriva dalla commozione popolare, e non li deve stanziare. Ma il problema che il terremoto pone è invece che bisogna cambiare la gestione degli edifici, del territorio e un bel pezzo della politica - o non politica - economica."
Due conti:
"510 milioni di euro in soli dieci mesi sono stati tirati via, ad esempio, alle Regioni per interventi contro il dissesto idrogeologico, ma anche al fondo per il monitoraggio antisismico o, con il decreto Gelmini, al fondo destinato all'edilizia scolastica. E questo in un Paese come l'Italia in cui, stando a un recente studio, sono almeno 800 le scuole fuori norma. Soldi che per la maggior parte sono serviti al governo per reintegrare il mancato gettito derivato dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa e che, sia chiaro, se anche fossero stati mantenuti non avrebbero certo evitato una tragedia come quella abruzzese. [...]Si comincia con il decreto 112 del 25 giugno 2008, «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria». E' il provvedimento servito all'esecutivo per tagliare l'Ici ma che allo stesso tempo sopprime il fondo di 4,5 milioni di euro in tre anni destinato dall'ultima finanziaria Prodi al monitoraggio sismico «attraverso l'utilizzo di tecnologie scientifiche integrate dai fattori di rischio delle diverse aree del paese». [...]Altri 240 milioni vengono tagliati dalla finanziaria di centrodestra ai fondi per la difesa del suolo, che passano così dai precedenti 510 milioni di euro a 270 milioni di euro. «E' una delle conseguenze della politica di tagli alla spesa voluta dai ministri Tremonti e Brunetta - dice Bonelli - e che in questo caso colpisce i finanziamenti destinati alle Regioni per interventi di messa in sicurezza». Ci sono poi i 151 milioni di euro destinati dal governo prodi alla prevenzione e difesa del suolo in Calabria e Sicilia e tagliati con il decreto 112 del 2009. La cifra iniziale rappresentava il 10% dei finanziamenti destinati al Ponte sullo Stretto e dirottate dal precedente governo alle due Regioni principalmente coinvolte dall'opera. L'attuale esecutivo li ha recuperati per affidarli al ministero dell'Economia.[...]Sempre la finanziaria Berlusconi ha cancellato un altro milione di euro destinato sempre alla difesa del suolo, così come sempre il decreto 112/2008 cancella altri 45 milioni di euro (15 l'anno per tre anni) destinati all'abbattimento di ecomostri situati in aree si particolare pregio individuate dall'Unesco.Anche le scuole, e la loro sicurezza, pagano il contributo al taglio delle spese. In questo caso a intervenire pesantemente è prima il decreto 137/2008 del ministro Gelmini che riduce del 5% il finanziamento del piano antisismico per le scuole e successivamente la finanziaria che taglia di 22,8 milioni i fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. L'ultimo taglio, di 30 milioni di euro, riguarda invece il fondo destinato al risanamento e alla conservazione del patrimonio monumentale."
Una dichiarazione:
"Nessuno è senza colpa, dice Giorgio Napolitano ridando alle istituzioni l'onore e l'onere di parlare di responsabilità, anzi di «irresponsabilità diffusa». Parola fuori campo, come fuori campo cerca di restare il presidente della Repubblica rispetto all'occhio invadente degli obiettivi, «non sono venuto qui per farmi fotografare da voi, fatevi da parte, non rompete!». L'opposto simmetrico del presidente del consiglio, che da lì va e viene per farne cento e spararne mille, ma sempre in favore di telecamera."
Qualche domanda:
"Non solo la ricostruzione ma anche l'emergenza devono essere gestite secondo criteri solidali e razionali. Che senso hanno tutte queste collette e sottoscrizioni che ci bombardano e circondano? A chi vanno i soldi che si raccolgono, con che criteri? Ma soprattutto: a chi evitano di tirar fuori i soldi, a chi consentono di risparmiare e su cosa? Personalmente preferisco prepararmi a sottoscrivere per le campagne elettorali di chi si batte per evitare tutta questa follia edilizia, o a sottoscrivere per progetti specifici, innovativi e non altrimenti finanziabili. E' ora di mettere in discussione quello che sta succedendo, magari in buonafede da parte di tutti (o quasi): il grande moto di senso civico sta andando in una direzione confusa e controproducente. Certo farebbe comodo al governo non modificare i propri programmi economici perché mezzo miliardo di euro gli arriva dalla commozione popolare, e non li deve stanziare. Ma il problema che il terremoto pone è invece che bisogna cambiare la gestione degli edifici, del territorio e un bel pezzo della politica - o non politica - economica."
Due conti:
"510 milioni di euro in soli dieci mesi sono stati tirati via, ad esempio, alle Regioni per interventi contro il dissesto idrogeologico, ma anche al fondo per il monitoraggio antisismico o, con il decreto Gelmini, al fondo destinato all'edilizia scolastica. E questo in un Paese come l'Italia in cui, stando a un recente studio, sono almeno 800 le scuole fuori norma. Soldi che per la maggior parte sono serviti al governo per reintegrare il mancato gettito derivato dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa e che, sia chiaro, se anche fossero stati mantenuti non avrebbero certo evitato una tragedia come quella abruzzese. [...]Si comincia con il decreto 112 del 25 giugno 2008, «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria». E' il provvedimento servito all'esecutivo per tagliare l'Ici ma che allo stesso tempo sopprime il fondo di 4,5 milioni di euro in tre anni destinato dall'ultima finanziaria Prodi al monitoraggio sismico «attraverso l'utilizzo di tecnologie scientifiche integrate dai fattori di rischio delle diverse aree del paese». [...]Altri 240 milioni vengono tagliati dalla finanziaria di centrodestra ai fondi per la difesa del suolo, che passano così dai precedenti 510 milioni di euro a 270 milioni di euro. «E' una delle conseguenze della politica di tagli alla spesa voluta dai ministri Tremonti e Brunetta - dice Bonelli - e che in questo caso colpisce i finanziamenti destinati alle Regioni per interventi di messa in sicurezza». Ci sono poi i 151 milioni di euro destinati dal governo prodi alla prevenzione e difesa del suolo in Calabria e Sicilia e tagliati con il decreto 112 del 2009. La cifra iniziale rappresentava il 10% dei finanziamenti destinati al Ponte sullo Stretto e dirottate dal precedente governo alle due Regioni principalmente coinvolte dall'opera. L'attuale esecutivo li ha recuperati per affidarli al ministero dell'Economia.[...]Sempre la finanziaria Berlusconi ha cancellato un altro milione di euro destinato sempre alla difesa del suolo, così come sempre il decreto 112/2008 cancella altri 45 milioni di euro (15 l'anno per tre anni) destinati all'abbattimento di ecomostri situati in aree si particolare pregio individuate dall'Unesco.Anche le scuole, e la loro sicurezza, pagano il contributo al taglio delle spese. In questo caso a intervenire pesantemente è prima il decreto 137/2008 del ministro Gelmini che riduce del 5% il finanziamento del piano antisismico per le scuole e successivamente la finanziaria che taglia di 22,8 milioni i fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. L'ultimo taglio, di 30 milioni di euro, riguarda invece il fondo destinato al risanamento e alla conservazione del patrimonio monumentale."
Commenti