Riyadh, day one

Alla conclusione del primo giorno del mio viaggio a Riyadh, ho visto e imparato un bel po' di cose.
Questo e' il mio secondo viaggio in Arabia Saudita, e ora, forte del mio visto "multiple entry" conto di tornarci quanto prima e vedere qualcosa in piu' della volta scorsa, dove tutto il turismo si ridusse a una visita a una pasticceria - per prendere i golosissimi datteri ripieni ricoperti di cioccolato.
Arrivati all'aeroporto, si e' accolti da una estenuante attesa al controllo passaporti, dove alcune file gestite in maniera confusionaria portano al banco dove vengono prese le impronte di tutte le dita e anche una bella fotografia. Come al solito, va fatta attenzione a non capitare in una fila occupata prevalentemente da lavoratori pachistani o simili, in quanto solitamente i poveretti sono costretti ad attese interminabili, bloccando quindi il resto della coda. Agli occidentali conviene solitamente accodarsi tutti insieme, nella speranza che i poliziotti ai controlli siano piu' di buon cuore. Comunque, nel mio caso si e' trattato di un'ora e mezza di coda, avendo davanti circa venti persone.
Il tassista mi ha scucito 200 riyal per portarmi in albergo, e dopo pochi minuti e' partito col consueto cordiale terzo grado: sei sposato? quanti figli hai? da dove vieni? ti piace il calcio? per chi tifi? avete la neve adesso in Italia? cosa bevete? quanto costa una bottiglia di whisky? (ok, il ragazzo aveva un interesse particolare per gli alcolici). Salem il tassista mi ha anche menzionato il "famoso" champagne arabo, che sono ansioso di provare e che dovrebbe consistere in una bevanda gassata ovviamente non alcolica che dovrebbe ricordare il vino. E' opinione di Salem e di altri con cui ho parlato che a Riyadh non c'e' niente da vedere per un turista, non e' consigliabile muoversi a piedi a causa del caldo e, insomma, tanto vale prendersela comoda.
Oggi, primo giorno di "lavoro", ho scoperto che molti uffici chiudono verso le 15 o 15.30, avendo iniziato a lavorare alle 7 o 7.30 circa. Le societa' straniere o internazionali fanno invece orari piu' "europei".
In preparazione di una giornata dagli orari un po' sballati stamattina avevo fatto una colazione abbondante che si e' rivelata provvidenziale visto che abbiamo "pranzato" alle 15.30 circa. Durante il pranzo faraonico in cui ho assaggiato, oltre ai "consueti" hummus, tabule', foglie di vite ripiene eccetera, anche delle buonissime polpette intinte nella salsa di mandarino o nello yogurth, ho imparato che: esistono un paio di bevande effettivamente alcoliche prodotte nei paesi islamici, una in Libano e una in Egitto se non sbaglio, e a quanto pare si abbinano molto bene al barbecue, nonostante sia vietatissimo produrle e consumarle; in Arabia Saudita non esistono i cinema o i teatri, pero' e' possibile noleggiare o comprare dvd e videocassette; la societa' si sta lentamente aprendo ad alcune usanze piu' occidentali: una donna che cammini a volto parzialmente scoperto non viene piu' fermata dalla polizia, e qualcuno ogni tanto propone persino di dare alle donne il diritto di guidare l'auto o lavorare.
I sauditi sono appassionatissimi di calcio, specialmente italiano e spagnolo, e mi sono trovato, a migliaia di chilometri di distanza da casa, nel mezzo di una disputa tra Ahmed l'interista e Ahmad lo juventino. una specie di incubo.
Ho rapidamente perso il conto delle vicende della famiglia reale, in quanto mi ha semplicemente scioccato il fatto che gli ultimi re (e anche il prossimo, se e' per questo) sono stati tutti fratelli, figli dello stesso Abdul Aziz, fondatore del regno, che peraltro aveva "parecchi" figli: mentre stavo per sparare "25" o "30", Ahmad m'ha detto che sono circa 500. A quanto pare, la ragione e' che il re, per "pacificare" il regno, ogni volta che stringeva vincoli di amicizia con un capo tribu' ne sposava una figlia.
Per ora, il resto della mia esperienza saudita s'e' ridotto a una straziante navigazione Internet, sia in ufficio che in albergo, tra pagine che non si caricano, vanno in errore, o sono bloccate dai filtri imposti dal governo. A causa della lentezza della connessione, Outlook si incarta in continuazione e penso che tra poco scagliero' il pc contro il muro, visto che ho scritto tutto questo post nel tempo in cui il simpatico programmino e' riuscito a crashare 5 volte.
Ora vado a leggermi le pagine di wikipedia per vedere se c'e' qualcos'altro da vedere in questa citta' da 5 milioni di abitanti oltre a farsi un giro sui due grattacieli della capitale.

passenger.

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