un viaggiatore

Ho finito ieri di leggere Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino.
Se una notte d'inverno un viaggiatore e' un libro impegnativo, vasto, pesante nel senso piu' fisico che tale termine puo' prestare a un oggetto immateriale quale le vicenda raccontata da un libro, un libro sulla lettura, sulla scrittura, che parla al lettore in seconda persona, parlando di se stesso e di come si sta facendo leggere. Se una notte d'inverno un viaggiatore e' un libro che parla di un lettore che legge Se una notte d'inverno un viaggiatore, e anche altri libri, e parla di autori e traduttori e falsi autori e strani lettori e lettrici, e contiene altri libri con altri protagonisti e altri lettori, e mescola questi libri e lettori con la vicenda della ricerca dei libri stessi e dei loro autori. Se una notte d'inverno un viaggiatore parla al lettore di Se una notte d'inverno un viaggiatore, e parla del lettore di Se una notte d'inverno un viaggiatore, ma il lettore e' contemporaneamente fuori dal libro e dentro il libro, come protagonista. Se una notte d'inverno un viaggiatore ti sorprende descrivendo la tua lettura mentre apparentemente sta parlando della lettura del lettore-protagonista o addirittura di un altro personaggio-lettore o autore. E la finzione si confonde con la realta', e la realta' fittizia che e' propria di ogno libro si confonde con altre finzioni, in un vortice al tempo stesso reale o immaginario.
Se una notte d'inverno un viaggiatore e' un iperlibro, e' un metalibro, e mentre lo si legge, mentre si legge la descrizione dei pensieri che si rincorrono alla sua lettura, altri pensieri si rincorrono, si pensa che si potrebbe scrivere un nuovo libro che parla di un lettore che legge questo Se una notte d'inverno un viaggiatore, e contemporaneamente cerca sia di ricostruirne la struttura per spiegarla al proprio lettore che di indagare il processo che ha portato il suo autore a scriverlo in questo modo. E leggendo Se una notte d'inverno un viaggiatore si pensa che si dovrebbe fare un film di questo libro, un iperfilm che trasponga in immagini l'iperlibro, usando tutte le forme e stili e tecniche filmiche per mostrare un libro che ha usato tutte le forme, le astuzie, le tecniche di narrazione, suggestione, rivelazione e inganno fornite dalla lingua scritta.
E poi si potrebbe scrivere un libro su un regista che gira il film di Se una notte d'inverno un viaggiatore, e magari decidere che quel regista sta girando un film che parla a uno spettatore e di uno spettatore, ma non riesce mai a concluderlo perche' un nuovo film cattura ogni volta la sua attenzione e gli impedisce di portare a compimento il precedente. E poi magari un film sullo spettatore che legge quel libro.
E nonostante tutto cio',
Se una notte d'inverno un viaggiatore si conclude in maniera del tutto soddisfacente per il lettore e per il lettore-protagonista, nonostante si tratti della storia di una insoddisfazione continua, quella di non riuscire a finire di leggere un libro.
Un libro che, se alla fine del mondo si dovesse scegliere un ristrettissimo numero di volumi da salvare dalla distruzione, pur trattandosi solo di un libro sulla lettura di altri libri, per giunta inventati, quindi sulla piu' immateriale delle vicende immateriali, sarebbe impensabile gettare.

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