rassegna link, seconda parte

Bruce Schneier nel suo blog presenta alcune interessanti riflessioni su quali legittime aspettative di privacy si possano avere quando si affidano i propri dati online a terze parti. In pochi paragrafi, ci sono moltissimi possibili argomenti di discussione.

Il SANS segnala che l'hacker svedese accusato di aver rubato del codice software Cisco in una vicenda che nel 2004 fece un certo scalpore online ora rischia un totale di 30 anni di carcere. Da noi a momenti non te li danno nemmeno se ammazzi qualcuno!
Sempre dal SANS, la storia di Danielle Duann, che rischia 10 anni di carcere per aver cancellato i record della banca dati per la donazione di organi presso cui lavorava dopo aver saputo di aver perso il lavoro. Personalmente, mi pare piu' riprovevole cancellare i dati sulla donazione d'organi che rubare il codice a Cisco, ma evidentemente questo non e' rilevante penalmente, almeno negli USA.

Sempre a proposito di "cloud computing", sono notizia di oggi i problemi patiti da Google: anche qui alcuni spunti interessanti.

L'ultima moda sembra essere l'analisi delle botnet. Qui c'e' una serie di lezioni sul reverse engineering dei malware collegati alle botnet. Me le devo leggere con attenzione appena ne avro' il tempo.

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