Passare per cretino agli occhi di un imbecille...

...e' una volutta' da fine gourmet.
M'e' venuto in mente questo aforisma da alcuni attribuito a Oscar Wilde quando ho letto
questa notizia. Tale Duccio Facchini, titolare del suddetto blog Qui Lecco Libera e' stato denunciato da Ignazio La Russa (che, per quanto incredibile possa sembrare e' un Ministro della Repubblica) per "grida e manifestazioni sediziose".
Personalmente, non posso che complimentarmi con signor Facchini, e invidiargli non poco l'onore di essere stato denunciato da un essere spregevole come La Russa. Certe cose valgono piu' di una medaglia all'onore.

L'episodio mi ha fatto tornare alla memoria un brano che da tempo volevo citare dal libro Storia Dell'Anarchismo di Jean Preposiet. L'autore cita un episodio a riguardo di Louis Lecoin: ..."l'altra grande lotta guidata da Lecoin, ossia il movimento a favore di Sacco e Vanzetti, non ebbe [...] successo: [...] i due italiani furono giustiziati, il 23 agosto 1927. Lecoin escogito' un modo personale di manifestare la sua condanna.
Due settimana dopo l'esecuzione, a Parigi, si teneva presso il Trocadero il primo congresso dell'"American Legion", l'associazione dei reduci americani della guerra '15-'18. Lecoin decise di compiere in quell'occasione un gesto che colpisse l'opinione pubblica. Ecco come ce lo racconta lui stesso:
Mi viene voglia di guastare quell'accordo fasullo, di rompere quell'armonia superficiale, di ricordare ai congressisti che da loro si e' ammazzato senza che questo li turbasse minimamente.
Bisogna ingannare la sorveglianza dei poliziotti che mi stanno alle costole da qualche tempo e mi spiano, di notte, davanti all'ingresso del mio giardino. Usciro' da casa prima dell'alba, scavalcando la finestra e il recinto, per sbucare in una via parallela alla mia.
Eccomi dentro la sala del congresso. Per entrare mi sono travestito. Ho tagliato i baffi, ho messo un paio di occhiali, mi sono ricoperto di decorazioni, e mi sono munito dell'invito ufficiale. La polizia, stanca, scruta chi entra. Dei poliziotti di alto grado mi hanno fatto il saluto militare, passando.
Mi ritrovo, senza averlo fatto apposta, proprio in mezzo ai delegati del Massachusetts, lo Stato dove soffrirono e morirono Sacco e Vanzetti. Gia' curvo le spalle all'idea che quei tipi grandi e grossi useranno su di me la forza dei loro muscoli.
Il congresso sta per cominciare. Il presidente dell'"American Legion" apre la bocca... sta proprio per parlare... il silenzio e' assoluto: allora mi alzo e, per tre volte di seguito, con una voce stentorea, grido: "Viva Sacco e Vanzetti!".
Sconcerto fra la tribuna ufficiale. Nella sala, semplice curiosita'. I miei vicini restano impassibili. Finche' vengono ad arrestarmi."."

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