Riyadh - reloaded

Da poco tornato da un nuovo viaggio -toccata e fuga- a Riyadh.
Questa volta ho cercato di seguire le scarse indicazioni turistiche di Wikipedia e, al termine della giornata, ho preso un taxi per recarmi nella parte "vecchia" della citta'. Mohammed, il tassista, e' un pachistano che non sa l'inglese e solo qualche parola di arabo. Gli ho chiesto di portarmi al forte Al Masmak, ma o non ha capito o non lo conosceva. Siamo riusciti infine ad accordarci per Al-Bathaa, il quartiere "tradizionale".
Mercoledi' sera -fine settimana- Al-Bathaa e' caotico, trafficatissimo, rumoroso. Le auto incolonnate suonano i clacson ininterrottamente, la gente approfitta della temperatura appena piu' sopportabile (caldissima, asfissiante, ma almeno il sole e' tramontato) per sbrigare i propri affari e fare compere. In giro ovviamente ci sono solo uomini. Ho notato solo una donna, accompagnata dal marito, uscire da un negozio di scarpe.
Il "centro" di Riyadh mi ha sorpreso negativamente per la sporcizia e la poca cura negli edifici, nei marciapiedi, nelle strade. Ogni sorta di "piccola spazzatura" ai bordi delle strade.
Una volta capito che il forte era troppo lontano per andarci a piedi, ho preso un altro taxi e sono tornato in albergo, anche perche' era quasi l'ora di recarsi al triste aeroporto di Riyadh per il mio volo dell'1.25 verso casa.

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