Burj Khalifa




Ed ecco la sorpresa dell'ultim'ora: il Burj Dubai viene inaugurato e dedicato a Sheikh Khalifa di Abu Dhabi, il "cugino ricco" di Sheikh Mohammed Al Maktoum di Dubai. Ora le voci di corridoio diranno che, come dopo essersi preso il Gran Premio di Formula 1 e un'importante gara ippica, lo sceicco di Abu Dhabi (Presidente degli Emirati Arabi Uniti e, grazie al suo petrolio, principale finanziatore dello Stato) ha inflitto un'altra umiliazione a Dubai dopo avere concesso un prestito "di salvataggio" a Dubai World che rischiava l'insolvenza.

Il grattacielo piu' alto del mondo e' stato inaugurato oggi, nel quarto anniversario dell'ascesa al potere di Dubai dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, diventato il simbolo del "fenomeno Dubai". Oggi e' stata aperta anche la relativa fermata del metro.





Il video qui sopra invece l'ho girato a Capodanno, proprio sotto quello che allora si chiamava ancora Burj Dubai (la Torre di Dubai). L'area attorno al Burj e' stata battezzata "Downtown Dubai" e comprende, tra l'altro, un'enorme area residenziale chiamata "Old Town" perche' costruita in stile finto-tradizionale arabo, l'enorme centro commerciale Dubai Mall, il mastodontico albergo The Address e il centro commerciale Souk Al Bahar.

Tornato da una settimana di lavoro a Dubai, alcune note.

Ho letto su alcuni siti di gente che definiva Dubai una "citta' fantasma" e assurdita' del genere. E' vero, gli affari sono calati e c'e' pure chi ci ha rimesso un sacco di soldi (solitamente a causa di speculazioni azzardate), ci sono moltissimi appartamenti sfitti (interi palazzi), Palm Deira e Palm Jebel Ali ci sono solo sulla carta e The World e' solo un insieme di isolette sabbiose artificiali completamente deserte. Pero' la vita a Dubai continua senza tragedie, la gente lavora, compra, si diverte. La storia del parcheggio dell'aeroporto pieno di auto abbandonate da quelli che hanno lasciato l'emirato per sfuggire ai debiti e' vecchia di piu' di un anno ormai e piu' la si sente ripetere come se fosse l'ultim'ora piu' suona ridicola.

Il 31 Dicembre non si trovava un posto libero a una festa di Capodanno nemmeno a pagarlo oro. Al Souk Madinat e sulle spiagge di Jumeirah c'erano migliaia di persone a guardare i fuochi artificiali sparati di fronte al Burj Al Arab. L'ingorgo di auto che ha bloccato Jumeirah Road dopo la mezzanotte non mi trasmetteva granche' senso di "crisi".


Il nostro "cenone" l'abbiamo trascorso invece al ristorante Almaz al Mall Of The Emirates, un ristorante che offre specialita' arabe e nord-africane molto buone. 300 Dirham (60 Euro) in due: "good value for money" come dicono gli anglosassoni, considerando che i "festive dinner" con brindisi di mezzanotte tutti esauriti in giro per la citta' partivano dai 600 Dirham a persona come minimo.


Durante i due giorni liberi in questo viaggio, abbiamo visitato la cittadina di Hatta, a circa un'ora d'auto da Dubai. Hatta ospita un tipico villaggio arabo restaurato che funge da piccolo museo a cielo aperto, ma soprattutto la gita offre l'occasione per vedere un po' dell'interno del Paese. Abbiamo evitato la gita organizzata che partiva alle 8 di mattina e optato per un autista personale. Da un lato i tour organizzati sicuramente offrono qualche tipo di guida turistica ad assistere i clienti, ma dall'altro hanno tutte le scomodita' e rigidita' tipiche del viaggio intruppato. Senza nemmeno contrattare abbiamo avuto l'autista a disposizione all'orario desiderato per 550 Dirham (circa 100 Euro), mentre una gita propostaci sarebbe costata 350 Dirham a persona. Ecco un paio di numeri: Ismail +971505212117, Rafic +971508972267.



Boldi o DeSica l'hanno gia' fatto "Natale a Dubai"? e "Capodanno a Dubai"? Spero di no.
Di questa stagione, le temperature a Dubai si aggirano intorno ai 25 gradi durante il giorno e intorno ai 15 la notte. Il primo Gennaio ha portato anche un forte temporale con pioggia e grandine. Non essendoci tombini, incroci e parcheggi si sono immediatamente allagati con le conseguenze immaginabili.

Per lavoro mi sono dovuto recare ad Abu Dhabi. Il nuovo tratto di autostrada costruito recentemente per raggiungere il circuito di F1 di Yas Island porta in citta' attraverso l'arcipelago circonda Abu Dhabi. La capitale degli Emirati ha un potenziale turistico ancora maggiore di Dubai e le isole, con la loro vegetazione e il mare cristallino, appaiono fantastiche. Anche Abu Dhabi si presenta ancora relativamente "a misura d'uomo", rispetto al gigantismo di Dubai. I primi investimenti alberghieri in grande stile ad Abu Dhabi stanno partendo ora, e fortunatamente per Dubai a quanto pare nella capitale non c'e' ancora molto interesse a sviluppare il settore come potrebbe.

Abbiamo visitato anche due "quartieri" di Dubai profondamente diversi: Satwa rappresenta il volto "vecchio" e "umano" di Dubai, con i grattacieli solo all'orizzonte e le sue strade trafficate e piene di negozi e gente che cammina per andare a prendere l'autobus, andare in moschea, recarsi dal sarto, comprare pentole, tappeti, cellulari, animali domestici, tra un barbiere, un'officina, un ristorante, un panettiere, e un'infinita' di altri negozi.

Festival City invece e' un'area costruita recentemente sulle sponde della parte piu' interna del Creek e ospita, oltre all'immancabile, enorme, shopping mall, una grande area residenziale e un parco divertimenti con le classiche giostre dove i teenager possono divertirsi dopo una passeggiata sul "lungomare". L'atmosfera, come al solito, e' giovane e pacifica.



Un'ultima nota circa International City, la grande area residenziale fuori Dubai composta da diversi quartieri palazzi disegnati secondo -almeno nelle intenzioni- le architetture di paesi diversi: Italia, Francia, Spagna, Russia, e via dicendo. Fuori da International City, circondata fondamentalmente da nient'altro che sabbia c'e' l'impressionante Dragon Mart, il lunghissimo centro commerciale cinese che costeggia l'autostrada per un chilometro e mezzo. I quartieri sono puliti, ordinati e, sinceramente, attraenti. Unico neo, le vie di "Russia" praticamente disabitate e con le vetrine vuote dei negozi sfitti, stanno li', come a monito per i palazzinari senza scrupoli e gli investitori spregiudicati.





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