Cose che vorrei leggere sui giornali italiani

Leggo questo commento di Bobby Ghosh su Time e traduco al volo qui: "Dei circa 5 milioni di musulmani francesi, solo circa 2000 indossano il velo islamico che copre tutto il viso. Cio' nonostante, questa micro-minoranza preoccupa cosi' tanto la potente Repubblica Francese che i suoi litigiosi politici si sono uniti nella lotta comune contro il burqa. Come accade di solito quando i tanti fanno i prepotenti coi pochi, la maggioranza ha piu' probabilita' di averla vinta. Il 13 di Luglio l'Assemblea Nazionale ha approvato una bozza di legge (con un voto di 335 a 1) che dichiara che "nessuno puo', in luoghi pubblici, indossare vestiti che nascondano la faccia". I critici del velo l'hanno descritto come oppressivo verso le donne, nonostante in pochi abbiano chiesto alle 2000 velate se si sentono oppresse. Altri hanno affermato che il burwa e' in antitesi con la cultura francese, un ragionamento imposto con la stessa intolleranza che viene spesso affibiata ai musulmani. Il peggiore argomento a favore del divieto e' venuto da Jean-Francois Cope', il leader della maggioranza in Assemblea, che con gallica grandeur ha chiesto "come puoi instaurare una relazione con una persona che, nascondendo il sorriso o lo sguardo ... si rifiuta di esistere agli occhi degli altri?". Se le francesi velate sono obbligate a mostrare il loro viso, gente come Cope' coprira' il proprio dalla vergogna?"

Oltre all'evidente demenzialita' di emanare una legge per regolamentare i comportamenti di duemila cittadine su sessantacinque milioni di abitanti, varrebbe la pena di riflettere sul fatto che vietare a quelle duemila di mostrarsi in pubblico col velo non fara' altro che peggiorare la loro situazione: i mariti gli vietano di mostrare il viso, lo Stato gli vieta di uscire di casa. Et voila', merci beacoup.

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