Guarda caso due giorni fa m'e' arrivato un invito Linkedin da un tipo che non conosco. Stessa storia qui. Ovviamente, in tutti i social network prosperano gli spammer, e tutti questi link abbreviati su twitter e company non fanno altro che opacizzare ulteriormente i contenuti presenti a destinazione. D'altronde, Websense dice che "gli utenti dei top1000 siti sono raramente distanti piu' di due clic dal malware". Confermo per esperienza diretta che i worm piu' fetenti si trovano sui siti piu' insospettabili.
Qui, un altro articolo sui rischi insiti nei siti di social network. Oltre all'evidente pericolosita' di diffondere urbi et orbi i fatti propri, vengono sottolineate altre cosette degne di riflessione: "According to two Internet security researchers who presented at the Black Hat Briefings in 2008, sites like Facebook and MySpace are eminently hackable for several reasons. [...] evidence that social networks use "wide open" APIs; this means that the applications used to run sites like Facebook and Myspace allow unrestricted application data interchanges. The attack surface is vast."
Varie ed eventuali:
Questo e' puro delirio: "A Lancashire teenager has been jailed for 16 weeks because he refused to reveal his PC password to police." Mi sembrano robe da pazzi. Se vuoi perquisirmi il pc, la password te la devi trovare tu, bello.
Sempre per la serie "meditate gente, meditate", un articolo sui rischi di questa abusata "cloud" e della concentrazione di dati e banda nelle mani dei soliti noti. Come non mi sentirei a mio agio a consegnare tutti i miei dati aziendali ciecamente a Google, non mi piace nemmeno la piega che prenderebbe la lotta al malware, con Microsoft a decidere se vado messo in quarantena o no.
Per chi ha bisogno di un riassunto delle puntate precedenti sull'avvincente vicenda Stuxnet, ci pensa Bruce.
Qui, un altro articolo sui rischi insiti nei siti di social network. Oltre all'evidente pericolosita' di diffondere urbi et orbi i fatti propri, vengono sottolineate altre cosette degne di riflessione: "According to two Internet security researchers who presented at the Black Hat Briefings in 2008, sites like Facebook and MySpace are eminently hackable for several reasons. [...] evidence that social networks use "wide open" APIs; this means that the applications used to run sites like Facebook and Myspace allow unrestricted application data interchanges. The attack surface is vast."
Varie ed eventuali:
Questo e' puro delirio: "A Lancashire teenager has been jailed for 16 weeks because he refused to reveal his PC password to police." Mi sembrano robe da pazzi. Se vuoi perquisirmi il pc, la password te la devi trovare tu, bello.
Sempre per la serie "meditate gente, meditate", un articolo sui rischi di questa abusata "cloud" e della concentrazione di dati e banda nelle mani dei soliti noti. Come non mi sentirei a mio agio a consegnare tutti i miei dati aziendali ciecamente a Google, non mi piace nemmeno la piega che prenderebbe la lotta al malware, con Microsoft a decidere se vado messo in quarantena o no.
Per chi ha bisogno di un riassunto delle puntate precedenti sull'avvincente vicenda Stuxnet, ci pensa Bruce.
Commenti