Ho cercato sul Devoto-Oli: "Persona che nell'atteggiamento o nel comportamento ostenta un'aristocratica, spesso eccentrica e non di rado ridicola distinzione e raffinatezza, nel tentativo di identificarsi con una categoria sociale superiore."
No, mi sa che non ricado ancora precisamente nella descrizione. Pero' stamattina mi sono identificato con una categoria sociale superiore: e' capitato quando il tipo accanto a me alla cassa della libreria, un vecchio di quarant'anni col burberry la sciarpa scozzese e i capelli biondi a caschetto, ha estratto un foglietto spiegazzato e ha chiesto alla cassiera quanto segue: "la guida alla rut sessantasei" di non so chi, "l'atlante USA di rand mec nelli, scritto emme ci nalli, e Furore di Steinbeck". La guida non c'era, l'atlante non c'era ("e' un'edizione speciale" dice la commessa, dimostrando di non sapere neanche lei di cosa si stava parlando), mentre Furore "glielo posso far arrivare" (tralasciamo ogni commento su una libreria di trecento metri quadri che non ha una copia di Furore sugli scaffali).
"D'accordo", dice lui, "prendo anche il libro di Faletti e sono a posto".
Io mi immagino questo cretino che a casa ha letto un trafiletto su GQ o qualche giornalaccio del genere e pensa che Furore sia la guida ideale per il suo viaggio on the road da un fast food all'altro, e siccome GQ gli ha messo in lista l'atlante "di rand mec nelli", o prende quello o niente.
Forse non ricado nella definizione di snob, ma sicuramente ho tanti, tanti, tanti pregiudizi verso certa gente.
Commenti