Nuovo capitolo nella mia esplorazione dell'e-business italiano: le banche. Dopo aver cercato di capire dove stanno i siti di gambling, mi sono messo dedicato a questo settore piu' "tradizionale", per capire chi gestisce i siti delle banche online italiane.
Per prima cosa mi serviva un elenco di banche che offrissero servizi di Internet Banking. Mi sono rivolto al sito dell'ABI, che permette di ricercare gli istituti aderenti in base a determinati criteri: ho scelto "Servizi ai privati - trading online". Ho ricevuto in risposta una lista che pero' si e' presto rivelata alquanto incompleta, per l'inspiegabile mancanza di diversi grossi nomi (IntesaSanpaolo, tanto per dirne uno). Ho quindi integrato tale elenco con un'altra lista sempre di fonte ABI. Ho ovviamente rimosso i doppioni, ho rimosso anche i siti irraggiungibili o dismessi (sarebbe carino se l'ABI rimuovesse dalle sue liste URL tipo www.donrizzo.it), e ho ottenuto una lista di 213 siti.
Non ho verificato che tutti offrissero servizi di home-banking. Ho assunto che tutti i servizi della banca fossero ospitati nello stesso datacenter del sito vetrina principale (quello cioe' incluso nella lista ABI). Ho quindi proceduto con i traceroute e l'analisi manuale dei risultati. I risultati non tengono conto delle banche collegate a Internet tramite piu' di un ISP, ma credo che l'approssimazione sia accettabile.
Forse non troppo sorprendentemente, il mercato dell'hosting dei servizi bancari e' risultato molto piu' frammentato di quello analogo per i siti di gambling: mentre piu' di meta' di questi ultimi risultavano ospitati da Telecom Italia, con le banche mamma Telecom si ferma al 19%, dato peraltro "dopato" dall'hosting quasi esclusivo delle decine di istituti che fanno riferimento al dominio *.bcc.it. Altro caso particolare e' il Cedecra, che ospita anch'esso decine di Banche di Credito Cooperativo, e totalizza l'11% del totale.
Anche tenendo conto della forte approssimazione dei risultati forniti dal traceroute e dalla mia analisi "a occhio", mi ha sorpreso rilevare che solo poche banche sembrano dotate di un datacenter di proprieta', gestito autonomamente: BPM, IntesaSanpaolo, MPS, eccetera: i soliti noti. Oltre a TI e Cedecra, i principali player del mercato sono I.Net / BT Italia (ex Albacom) e Fastweb. Altri trentasei operatori (anche piccolissimi) si dividono il resto del mercato.
Una manciata di siti risulta ospitata all'estero: UK, Lussemburgo, eccetera.
Per prima cosa mi serviva un elenco di banche che offrissero servizi di Internet Banking. Mi sono rivolto al sito dell'ABI, che permette di ricercare gli istituti aderenti in base a determinati criteri: ho scelto "Servizi ai privati - trading online". Ho ricevuto in risposta una lista che pero' si e' presto rivelata alquanto incompleta, per l'inspiegabile mancanza di diversi grossi nomi (IntesaSanpaolo, tanto per dirne uno). Ho quindi integrato tale elenco con un'altra lista sempre di fonte ABI. Ho ovviamente rimosso i doppioni, ho rimosso anche i siti irraggiungibili o dismessi (sarebbe carino se l'ABI rimuovesse dalle sue liste URL tipo www.donrizzo.it), e ho ottenuto una lista di 213 siti.
Non ho verificato che tutti offrissero servizi di home-banking. Ho assunto che tutti i servizi della banca fossero ospitati nello stesso datacenter del sito vetrina principale (quello cioe' incluso nella lista ABI). Ho quindi proceduto con i traceroute e l'analisi manuale dei risultati. I risultati non tengono conto delle banche collegate a Internet tramite piu' di un ISP, ma credo che l'approssimazione sia accettabile.
Forse non troppo sorprendentemente, il mercato dell'hosting dei servizi bancari e' risultato molto piu' frammentato di quello analogo per i siti di gambling: mentre piu' di meta' di questi ultimi risultavano ospitati da Telecom Italia, con le banche mamma Telecom si ferma al 19%, dato peraltro "dopato" dall'hosting quasi esclusivo delle decine di istituti che fanno riferimento al dominio *.bcc.it. Altro caso particolare e' il Cedecra, che ospita anch'esso decine di Banche di Credito Cooperativo, e totalizza l'11% del totale.
Anche tenendo conto della forte approssimazione dei risultati forniti dal traceroute e dalla mia analisi "a occhio", mi ha sorpreso rilevare che solo poche banche sembrano dotate di un datacenter di proprieta', gestito autonomamente: BPM, IntesaSanpaolo, MPS, eccetera: i soliti noti. Oltre a TI e Cedecra, i principali player del mercato sono I.Net / BT Italia (ex Albacom) e Fastweb. Altri trentasei operatori (anche piccolissimi) si dividono il resto del mercato.
Commenti
Manca infatti dalla tua classifica un centro servizi con più di 50 banche.
Vediamo se indovini qual'è :-)
CO00117