Ho recentemente ripreso in mano L'Isola Del Giorno Prima di Umberto Eco. A parte il fatto che, come al solito, Eco sfodera un'erudizione enciclopedica che mi intimorisce, riempiendo pagine fittissime di lessico seicentesco una dietro l'altra, oggi ho trovato un brano che mi voglio appuntare.
"Ogni vittoria produce odio nel vinto, e se la si riporta sul proprio signore, o è sciocca o è dannosa. I principi desiderano essere aiutati ma non superati. Ma sarete prudente anche con gli uguali. Non umiliateli con le vostre virtù. Non parlate mai di voi stesso: o vi lodereste, che è vanità, o vi vituperereste, che è stoltezza. Lasciate piuttosto che gli altri vi scoprano qualche pecca veniale, che l'invidia possa roder senza troppo vostro danno. Dovrete esser d'assai e talora parer da poco. [...] E sovratutto, se avrete delle passioni, non le metterete in mostra, per nobili che vi appaiano. Non si deve consentire a tutti l'accesso al proprio cuore. Un silenzio prudente e cauto è la teca della saggezza."
"Signore, ma voi mi state dicendo che il primo dovere di un gentiluomo è di imparare a simulare!"
Intervenne sorridendo il signor della Saletta: "Vedete, caro Roberto, il signor di Salazar non dice che il saggio deve simulare. Vi suggerisce, se ho bene compreso, che deve imparare a dissimulare. Si simula quello che non è, si dissimula quello che è. Se voi vi vantate di ciò che non avete fatto, siete un simulatore. Ma se voi evitate, senza farlo notare, di palesare appieno quel che avete fatto, allora dissimulate. E' virtù sovra la virtù dissimulare la virtù. Il signor di Salazar vi sta insegnando un modo prudente di esser virtuoso, o di esser virtuoso secondo prudenza. [...] In questa vita non sempre si ha da essere di cuore aperto, e le verità che più c'importano vanno sempre dette a mezzo. La dissimulazione non è frode. E' una industria di non far vedere le cose come sono. Ed è industria difficile: per eccellervi occorre che gli altri non riconoscano la nostra eccellenza. Se qualcuno andasse celebre per la sua capacità di camuffarsi, come gli attori, tutti saprebbero che non è quel che finge di essere. Ma degli eccellenti dissimulatori, che sono stati e sono, non si ha notizia alcuna."
"Ogni vittoria produce odio nel vinto, e se la si riporta sul proprio signore, o è sciocca o è dannosa. I principi desiderano essere aiutati ma non superati. Ma sarete prudente anche con gli uguali. Non umiliateli con le vostre virtù. Non parlate mai di voi stesso: o vi lodereste, che è vanità, o vi vituperereste, che è stoltezza. Lasciate piuttosto che gli altri vi scoprano qualche pecca veniale, che l'invidia possa roder senza troppo vostro danno. Dovrete esser d'assai e talora parer da poco. [...] E sovratutto, se avrete delle passioni, non le metterete in mostra, per nobili che vi appaiano. Non si deve consentire a tutti l'accesso al proprio cuore. Un silenzio prudente e cauto è la teca della saggezza."
"Signore, ma voi mi state dicendo che il primo dovere di un gentiluomo è di imparare a simulare!"
Intervenne sorridendo il signor della Saletta: "Vedete, caro Roberto, il signor di Salazar non dice che il saggio deve simulare. Vi suggerisce, se ho bene compreso, che deve imparare a dissimulare. Si simula quello che non è, si dissimula quello che è. Se voi vi vantate di ciò che non avete fatto, siete un simulatore. Ma se voi evitate, senza farlo notare, di palesare appieno quel che avete fatto, allora dissimulate. E' virtù sovra la virtù dissimulare la virtù. Il signor di Salazar vi sta insegnando un modo prudente di esser virtuoso, o di esser virtuoso secondo prudenza. [...] In questa vita non sempre si ha da essere di cuore aperto, e le verità che più c'importano vanno sempre dette a mezzo. La dissimulazione non è frode. E' una industria di non far vedere le cose come sono. Ed è industria difficile: per eccellervi occorre che gli altri non riconoscano la nostra eccellenza. Se qualcuno andasse celebre per la sua capacità di camuffarsi, come gli attori, tutti saprebbero che non è quel che finge di essere. Ma degli eccellenti dissimulatori, che sono stati e sono, non si ha notizia alcuna."
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