Lo scorso fine settimana, il pilota e scrittore Mark Vanhoenacker ha scritto sul New York Times un articolo che riassume molto bene i sentimenti di chi deve attraversare le procedure per l'ingresso negli USA.
"Americans may be surprised by the conclusions of a 2006 survey by the U.S. Travel Association, which found that foreign travelers were more afraid of United States immigration officials than of terrorism or crime."
Personalmente, mi ha sempre colpito il fatto che all'ingresso della sedicente più grande democrazia del mondo sono stato a volte trattato con metodi polizieschi, mentre all'arrivo in tutte le autocrazie/semidemocrazie mediorientali che ho visitato (UAE, Qatar, Bahrain, Kuwait) mi sono sentito accolto se non con calore, sempre con simpatia. Il controllo passaporti a Riyadh è un delirio, ma in quel caso è per motivi di disorganizzazione.
"Americans may be surprised by the conclusions of a 2006 survey by the U.S. Travel Association, which found that foreign travelers were more afraid of United States immigration officials than of terrorism or crime."
Personalmente, mi ha sempre colpito il fatto che all'ingresso della sedicente più grande democrazia del mondo sono stato a volte trattato con metodi polizieschi, mentre all'arrivo in tutte le autocrazie/semidemocrazie mediorientali che ho visitato (UAE, Qatar, Bahrain, Kuwait) mi sono sentito accolto se non con calore, sempre con simpatia. Il controllo passaporti a Riyadh è un delirio, ma in quel caso è per motivi di disorganizzazione.
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