E avete voglia di mettervi profumi e deodoranti

Quando uscì La Voce Del Padrone avevo 9 o 10 anni, e mi ricordo che Bandiera Bianca, Centro Di Gravità, Summer On A Solitary Beach erano onnipresenti alla radio, e ogni settimana l'Hit Parade riconfermava Battiato al primo posto, e a un certo punto dissero che aveva venduto un milione di copie, e un giorno dissero che era primo in classifica da un anno intero. O almeno io così me la ricordo.
Ai tempi, Battiato per me era uno che faceva delle canzoni un po' strane, che si presentava in TV col megafono e un coro di madrigalisti, e diceva cose tipo "un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky", cioè in pratica uno strambo, uno di quegli alternativi che canta canzoni con testi incomprensibili per darsi non so che aria da intellettuale.

Poi in realtà piano piano i frammenti di quelle canzoni ti entrano nella testa e non ti sembrano più così strani: l'atmosfera generale rimane sempre nebulosa, ma un verso qua e uno là appaiono più chiari, e ti si insinua la sensazione che quel tipo che si presenta in TV con gli occhiali neri a cantare "c'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero" non è lì a fare il buffone. Cosa ne pensassero gli adulti di Battiato ai tempi, non saprei: di sicuro i mass media cercavano di usarlo e abusarlo, e lui si lasciava gettare nel calderone senza fare troppa resistenza. Non so cosa pensassero i telespettatori mentre ascoltavano "quante stupide galline che si azzuffano per niente": probabilmente qualcuno ne era giustamente turbato, ma di sicuro non lo dava a vedere, e l'aver incorniciato Battiato nelle copertine di TV Sorrisi e Canzoni o nello schermo di Discoring raggiunse perfettamente lo scopo di non far capire nulla a chi invece avrebbe avuto bisogno di aiuto per comprendere, e di fornire una buona scusa per far finta di non vedere a chi invece aveva capito da solo che non eravamo di fronte a un'altra pop-star un po' stravagante.

E poi, infine, ti rendi conto di come tutto fosse estremamente chiaro, ed estremamente reale, e non si trattasse di chissà che criptiche metafore intellettuali, ma della semplice osservazione della realtà circostante da parte di chi sa andare giusto quel passo al di là dell'apparenza e rimane -con fatica- "calmo e indifferente mentre tutti intorno fanno rumore".

"Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro": sì, canticchiamo le nostre canzonette e ci sentiamo "eroi di un sogno", ma è sua maestà il denaro a regolare, a darci la vita.
E poi, a guardarsi intorno, a cercare i propri simili, cosa troviamo? "siete come sabbie mobili, tirate giù". Dopo trent'anni, la gente è ancora qui a mettersi profumi e deodoranti e occhiali da sole e vestiti firmati per cercare di affermare, in qualche modo, il proprio sè. E la politica, la vita sociale? "quante squallide figure che attraversano il paese, com'è misera la vita negli abusi di potere". Dovrebbe far riflettere il fatto che Battiato considerasse l'Italia un "abuso di potere" già trent'anni fa: non mi sembra che da quel punto di vista la situazione sia migliorata.

Ed è chiaro che di fronte a questo panorama uno si deprime un po', ed evita accuratamente "quei programmi demenziali con tribune elettorali", e a Beethoven e Sinatra preferisce l'insalata.

E, oltretutto, sommersi da immondizie musicali.


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