Il secondo CD della raccolta dedicata a Gaber mantiene lo stesso alto livello del primo, senza cadute "alla Emma". Come già detto, i testi di Gaber bastano a nobilitare qualsiasi interprete. La PFM fa una superversionerock di "Quando è moda è moda", e "C'è un'aria" cantata da Paola Turci colpisce nel segno con le sue parole spietate: "e quando hanno scoperto i politici corrotti / che gran polverone, lo sapevate da sempre / ma siete stati belli zitti".
La delusione è la non-interpretazione di Ligabue di "Qualcuno era comunista", in parte recitata in quella maniera monocorde stile "la camera ha poca luce e poi e' molto piu' stretta di come da giu' immaginavo", in parte trasformata in canzone-di-ligabue senza aggiungere proprio nulla di memorabile. Voglio pensare che chi ha compilato la track list abbia deliberatamente e diabolicamente inserito la magistrale interpretazione di "I, as a person" di Patti Smith proprio dopo il Liga per un impietoso confronto.
Come già nel primo disco, certi interpreti inaspettati risultano molto convincenti, come Max Pezzali che canta "Il comportamento".
Due pezzi ben riusciti che però mi hanno suscitato un po' di imbarazzo sono "Si può" di Jovanotti e "Le elezioni" di Ornella Vanoni.
Non so... mi lascia un po' perplesso ascoltare un testo del 1976 che canta di "libertà obbligatoria" da uno che nel 1990 zompava per il palco come un cretino chiedendo se era lì la festa.
Peggio ancora sentire "Le elezioni" dalla voce di Ornella Vanoni.
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