Nei giorni scorsi ho letto due articoli interessanti. Il primo, sull'International Herald Tribune, riguarda l'ultima fabbrica di automobili rimasta a Detroit, dopo che l'industria e' collassata e la citta' e' stata semi abbandonata. L'impianto e' della Chrysler, che come saprete e' di proprieta' della FIAT. Il rilancio della casa e della fabbrica e' stato effettuato attraverso un patto molto duro con i sindacati, in base al quale i nuovi assunti sarebbero partiti da una paga base di 16 dollari all'ora, contro i 28 precedenti. In Italia il "dibattito", se cosi' si puo' definire, sulle sorti della FIAT oscilla sempre e solo tra posizioni sindacali dove Marchionne e' il diavolo impersonificato e "supporters" di Governo proni a qualunque iniziativa padronale, per spregiudicata che sia. Sarebbe ovviamente meglio se entrambe le parti iniziassero ad agire in buona fede e sapessero trarre lezioni positive dall'esempio USA.
L'altro articolo, e' scritto da un pediatra sul tema della pericolosita' dei vaccini. Anche in questo caso, il dibattito si esaurisce nello scontro tra i catastrofisti/complottisti secondo i quali bisognerebbe smettere di vaccinare i bambini, e la massa che accetta acriticamente ogni decisione presa dalle multinazionali del farmaco. La quentione, invece, mi pare relativamente semplice, e l'articolo la riassume efficacemente: "in questi giorni mi sento come un parafulmine per quel 5-10% di genitori contrari ai vaccini (ci sono in ogni parte del mondo), rifiutando di vederne i benefici: sono concentrati sui possibili, anche gravi danni (limitati a 1 su 10-100.000) e non si interessano dei gravi danni delle malattie infettive che possono essere prevenute (dell'ordine di 1 su 1.000 bambini)."
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