Il delirio ci accomuna.

Ho letto alcune riviste di diverso genere durante il mio ultimo viaggio, e le ho trovate sorprendentemente accomunate dalla prosa delirante. A quella di informatica ho fatto persino una foto.

Ovviamente però è la rivista musicale che stravince. Cito un paio di perle: "l'approccio arty è perpetuato da una tavolozza che spazia del folk al soul a mezzetinte jazz-noir, facendosi preferire nelle sue manifestazioni sognanti che in quelle più "fisiche" e risultando comunque gradevole"; "la partenza è bruciante, gli strali distorti lanciati a perdifiato dall'apripista appiccano immediatamente incendi che si propagano velocemente nel corso degli otto episodi presenti in scaletta".

E qui mi fermo, che devo andare a sostanziare l'esigenza di flessibilità organizzativa.

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