Per fortuna che in giornate come questa, pomeriggi assolati dove uno vorrebbe godersi il silenzio della natura ma si ritrova invece sotto l'assedio di tagliaerba, compressori, vicini urlatori e tristi bambini che prendono a pallonate un muro, capiti ancora di riuscire a leggere un articolo interessante o ascoltare una bella canzone e astrarsi per qualche minuto dal delirio circostante. Oggi ho (ri)letto un interessante, ma come al solito un po' inconcludente, articolo di Eugeny Morozov, ma quello che trovo si adatti particolarmente, guarda caso, al delirio di cui sopra è "Il decalogo del buon conflitto", proprio perché leggerlo è come respirare una boccata di aria fresca in mezzo allo smog, come ritrovare un po' di sanità mentale in mezzo a tanti sproloqui.
"Se nell’uso delle parole la confusione regna sovrana, dai bambini può venire quella spinta per imboccare finalmente una nuova strada. Da più di 30 anni la psicologia dell’età evolutiva sta segnalando l’estrema capacità dei bambini [...] ad affrontare i propri litigi in una logica di accordo e di ricomposizione. [...] I bambini nei primi anni di vita usano un pensiero molto contingente e hanno la necessità, se non sono sviati dagli adulti, di giocare con i loro coetanei e di non perdere i piccoli compagni delle loro avventure. Per cui è molto raro che rinuncino a giocare con un amico per il rancore generato da un litigio."
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