La grandezza di un capolavoro si può misurare anche con la sua capacità di individuare certi caratteri della società e rappresentarli così efficacemente da non patire il passare del tempo. 1984 di Orwell è esemplare.
"[...] gli impiegati stavano tirando fuori le sedie dai cubicoli e le stavano raggruppando al centro della sala, davanti al grande teleschermo, in preparazione dei Due Minuti d'Odio. [...] Come al solito, la faccia di Emmanuel Goldstein, il Nemico del Popolo, era apparsa sullo schermo. [...] I programmi dei Due Minuti d'Odio variavano a seconda dei giorni, ma non ce n'era nessuno in cui Goldstein non fosse la figura principale. [...] Tutti i delitti che erano stati commessi [...], tutti i tradimenti, gli atti di sabotaggio, le eresie, le deviazioni, ecc. erano sorti direttamente dal suo insegnamento. Era ancora vivo, in qualche parte del mondo, e stava preparando le sue cospirazioni. Forse al di là del mare, con la protezione e il soldo dei sui padroni stranieri... [...] Goldstein stava sferrando il suo solito velenoso attacco alle dottrine del Partito, un attacco così manifestamente esagerato e perverso che avrebbe potuto accorgersene un bambino, eppure abbastanza plausibile da permettere l'allarmante sospetto che qualcun altro, di intelligenza ingeriore, ne potesse essere turlupinato. [...] Era davvero strano, tuttavia, che sebbene Goldstein fosse disprezzato e odiato da tutti, sebbene ogni giorno, migliaia di volte al giorno, dal podio, dal teleschermo, dai giornali, dai libri, le sue teorie fossero refutate, schiacciate, volte in ridicolo, e ad ogni modo esposte pubblicamente per quelle pietose stupidaggini che erano, nonostante ciò, la sua influenza non sembrava che stesse per nulla decrescendo. C'era sempre qualche ingenuo fresco fresco che aspettava di farsi sedurre da lui. [...]
Durante il suo secondo minuto, l'Odio arrivò al delirio La gente si levava e si rimetteva a sedere con gran rimestio, e urlava quanto più poteva [...].
In un momento di improvvisa lucidità, Winston si accorse che anche lui stava strillando come tutti gli altri [...]. La cosa più terribile dei Due Minuti d'Odio non consisteva tanto nel fatto che bisognava prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si poteva trovar modo di evitare di unirsi al coro delle esecrazioni."
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