"...dove ogni mese oltre un milione di formiche muoiono in quello che è verosimilmente il più grande campo di battaglia di tutti i tempi.
A ovest di quel confine si trovano i possedimenti della colonia del lago di Hdges, un regno della stessa specia di argentina che si estende per oltre 50 chilometri quadrati. A est il dominio è rivendicato da quella che gli esperti chiamano la Grande Colonia, una singola entità sociale il cui territorio va dal confine messicano alla Central Valley oltre San Francisco. Considerando che un cortile nel Sud della California può ospitare un milione di formiche argentine ... la Grande Colonia evidentemente contiene miliardi di operaie.
... niente sembra fermare la loro continua crescita, se non la lotta contro le contestate zone di frontiera che si estendono per chilometri. ... La cosa stupefacente è la quantità di tempo da cui queste supercolonie con in guerra. La specie, subito riportata nei quotidiani, arrivò in California nel 1907. Ogni supercolonia è partita da una mancata di formiche."
I cetacei: "A prima vista le loro società appaiono piuttosto convenionali per un vertebrato, con unità dalle 6 alle 24 femmine adulte con prole, che restano tutte assieme. ... Queste unità persistono per decenni ... I giovani imparano brevi sequenze di click, dette code, che possiamo immaginare come una o due lettere estratte da un messaggio in codice Morse. Certe code cambiano leggermente a seconda dell'unità, e i capodogli le emettono quando il proprio gruppo si avvicina a un altro, permettendo a quanto pare di riconoscersi a vicenda e coordinare i loro movimenti.
Incredibilmente, le unità fanno parte di clan, una forma di organizzazione che definisce una netta duplicità nei capodogli. Sono cinque i clan che attraversano il Pacifico, ognuno marcato da una specifica sequenza di code. Ciascuno è composto da centinaia di unità diffuse su una superficie di migliaia di chilometri quadrati."
Gli italiani: "La psicologa Isabella Poggi ha classificato oltre 250 gesti, molti esclusivi dell'Italia, plurisecolari, e spresso più affidabili nel loro significato del lessico parlato. I gesti sono verosimilmente più primordiali delle parole, e sorgono talmente spontanei che i non vedenti muovono le mani quando si rivolgono a un pubblico non vedente."
"in un altro esperimento gli americani, senza neanche sapere loro come, riuscivano spesso a intuire se una persona fosse americana o australiana osservando il modo in cui muoveva le mani o camminava, il che lascia supporre che l'intero corpo possa trasformarsi in un elemento non verbale."
"A determinare chi è membro è ciò che distingue l'identità secondo una scelta fatta dagli individui della società stessa, e non ciò che a te, estraneo, appare significativo."
"In realtà dall'avvento dell'agricoltura l'uomo è andato incontro a una riduzione del volume complessivo dell'encefalo, di una quantità pari al pugno di un bambino, attribuibile forse alla misura in cui siamo diventati maggiormente dipendenti dagli altri per compiti che vanno dalla cucina alle costruzioni".
I boscimani: "Il loro era davvero l'originario "governo fondato sulla discussione" come il primo ministro inglese Clement Attlee una volta ha descritto le democrazie".
"Anche se non c'è nessun pregiudizio specifico innescato dalla genetica, il fatto che la nostra inclinazione a essere prevenuti sia innata produce un effetto preoccupante: una volta formati, gli stereotipi resistono alle revisioni."
"George Orwell ha definito il nazionalismo "l'abitudine ad acettare il fatto che gli esseri umani possano essere classificati alla stregua di insetti e che milioni di persone siano presuntuosamente etichettate come "buone" o "cattive"."
"Un gruppo senza capi può prendere decisioni sensate solo in condizioni accuratamente organizzate, in cui si fa votare una popolazione dopo che a ogni individuo è concessa la libertà di dichiarare la propria preferenza personale senza essere influenzato dagli altri. Altrimenti, quella che è spesso chiamata "intelligenza dello sciame" andrebbe più accuratamente descritta come regola della calca, coi partecipanti che rinunciano alla loro volontà individuale e soccombono all'isteria del gruppo. Unirsi alle masse dà la possibilità a chi è normalmente impotente di esercitare poteri formidabili, che arrivano alla violenza collettiva e al genocidio".
Asimov e psicostoria: "Le identità dei membri subiscono cambiamenti di traiettorie a lunghissimo termine, che si possono prevedere a grandi linee: una variabilità che influisce sull'ascesa e sul declino delle società".
"I Walbiri, che vivono nei deserti a nordi e a overst di Alice Springs, in Australia, ... credevano ... di essere sempre esistiti, e di aver sempre mantenuto gli stessi legami con la terra. Ma per loro, come per tutti noi, la stabilità sociale è un'illusione. Soffriamo di un'amnesia culturale, una memoria selettiva che ci permette di immaginare l'essenza basilare del nostro popolo come un pilastro, scolpito dalle sue preziose etichette di identità."
"Una caratteristica umana che aiuta a tenere unita la società a dispetto di differenze potenzialmente disgreganti è la capacità di non notarle neanche quando siamo costretti ad affrontarle. Il filosofo Ross Poole l'he descritta perfettamente: "Ciò che importa non è tanto che tutti immaginino la stessa nazione, ma che tutti immaginino di immaginare la stessa nazione".
"nonostante la capacità umana di sviluppare collaborazioni con gli stranieri, le fusioni copmlete tra socità non sono mai il risultato di alleanze. Anzi, gli psicologi ritengono che le società che dipendono fortemente le une dalle altre tendono a differenziarsi".
"L'impulso culturale partito risolutamente 50000 anni fa ha accelerato al punto che nessuno più invecchia in una società che non abbia subito alterazioni significative dalla sua nascita. ... Inoltre le connessioni di massa che proliferano negli stati fanno il paio con l'ignoranza di massa: contrariamente all'intelligenza culturale quasi onnicomprensiva dei cacciatori-raccoglitori che vivevano in bande, neanche un leader di uno stato ormai sa più di una frazione di ciò che occorre per mantenere in funzione la società."
"La guerra compare quando la mobilità non è un'opzione - cosi si è espresso l'antropologo Robert Kelly".
"Niente unisce le persone più di un avversario comune, e questo vale sia per società separate ... sia per gruppi pienamente accettati di una stessa società, o ... per residenti di distretti vessati dai loro superiori"
"Con la loro sola esistenza, i barbari chiarivano cosa fosse giusto e appropriato."
"Anche quando un membro di un gruppo di minoranza fa parte da più generazioni di una famiglia di orgogliosi cittagini, a un certo livello mantiene l'impressione di essere "un eterno straniero nella terra di qualcun altro"... . Nel mentre, "il bianco americano protestante di rado è conscio del fatto stesso di abitare un gruppo. Lui abita l'America. Gli altri vivono in gruppi"... . Questo spiega la caratteristica determinante forse più significativa dei popoli dominanti, e il motivo per cui di rado li si descrive in termini di etnia: le persone della maggioranza godono il lusso di esprimere se stessi come individui unici più della minoranza, la quale finisce per consumare più tempo e fatica a identificatsi con il suo proprio gruppo etnico."
"Ancora oggi, molti americani ed europei vedono l'Africa, di gran lunca la patria della più grande diversità di popoli della terra, come il Continente Nero: un solo monolitico blocco sociale."
"Anche la maggioranza può ampliare la sua identità per assorbire altri gruppi, come fecero un tempo gli Han, ma solo dopo che i nuovi arrivati hanno person alcune delle caratteristiche distintive della loro vita precedente. Gli italoamericani "hanno passato l'esame" di bianchi un secolo fa, diventando un po' meno italiani e un po' più americani. Nel Nord degli Stati Uniti sembra che la trasformazione abbia corrisposto a un bisogno psicologico, quello di dare ai bianchi un forte gruppo di appartenenza. Lo sostengo perché la posizione degli italiani cambiò nello stesso pediodo in cui le comunità di colore crescevano a un ritmo tale che la differenza tra bianchi e italiani cominciò a sembrare meno rilevante di prima."
"Le reazioni istintive legate all'appartenenza possono subito prendere il sopravvento, in particolare se qualcuno di un'etnia emarginata commette un reato. Così, quando un cittadino americano con genitori afgani sparò in un nightclub in Florida nel 2016 uccidendo 49 persone, l'orrore innescò un'indignazione diversa e più forte che se a premere il grilletto fosse stato un individuo della maggioranza: lo sdegno era diretto a un intero gruppo che escondo molti condivideva la responsabilità della colpa. Al contempo, un bianco che commetta un'atrocità simile, come Timothy McVeigh, che nel 1995 uccise 168 persone nell'attentato aOklahoma City, è più spesso visto come un individuo deviante, personalmente reponsabile perc iò che è successo."
"La nozione di cosmopolitismo, l'idea che la gente di tutto il mondo arrivi a sentire una connessione primaria con la razza umana, è un sogno irrealizzabile."
"A seguito delle esplorazioni globali cominiciate nel XV secolo, e ancora di più oggi, grazie al turismo e ai social media, i contatti con i popoli di zone remote della terra sono ormai la norma. La totale incomprensione degli estranei non costituisce più una scusa come spesso accadeva nella preistoria. ... Ciò nonostante, il genere umano continua a esprimere il suo rapporto con le società in modi che quasi mai riconosce o ammette. Eppure la nostra mente, configurata per l'interazione con un numero minore di individui e gruppi, è sovraccarica."
"In tutto questo, l'identificazione delle persone con società che le proteggono da un mondo imprevedibile è rimasta solida. ... E il nostro attaccamento è stato rafforzato dalla percezione che le nostre nazioni e tribuù sono venerabili e sanza tempo. Una lettura attenta del passato, e della condizione sociale umana, ci costringe ad affrontare senza mezzi termini il fatto che queste idee di stabilità sociale sono una confortevole illusione".
"Chi è un grado di andare al dilà della sua etnia o razza, o di trovare punti in comune con persone uguali ma dalla mentalità diversa, ha la possibilità di creare un legame che riguarda altre passioni condivise; pensate a quello studio che dimostra come la razza di una persona può essere trascurata se indossa la maglia di una squadra preferita."
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