Giovanni Papini - Gog

Mi affascinano i libri di inizio Novecento, quando gli intellettuali figli del secolo precedente si trovavano di fronte agli sconvolgimenti tecnologici e sociali del XX secolo e cercavano di interpretarli.


Il signor Gog e' un immaginario miliardario che cerca di combattere la noia comprando incontri coi luminari del suo tempo o allestendo zoo umani o collezioni bislacche.

A Ford fa dire: "Se le automobili son care e i miei dipendenti guadagnan poco saranno in pochi a comprare. Pagate molto e vendete a basso prezzo e tutti diventeranno vostri clienti. [...] l'ideale massimo sarebbe questo: Fabbricare senza nessun operaio un numero sempre piu' grande di oggetti che non costino quasi nulla."

Uno dei grandi temi dell'inizio del nuovo secolo era l'emergere delle piu' svariate teorie complottiste: "Io non sono che il Re in incognito d'una piccola Repubblica in dissesto ma la facilita' colla quale son giunto a impadronirmene e l'evidente interesse di tutti gli iniziati di conservare il segreto, mi fa pensare che altre nazioni, e assai piu' vaste e importanti della mia Repubblica, vivano, senza accorgersene, in una simile dipendenza da misteriosi sovrani stranieri. Occorrendo assai piu' denaro per l'acquisto si trattera', invece ched'un solo padrone, com'e' il caso mio, d'un trust, d'un sindacato d'affari, d'un gruppo ristretto di capitalisti o di banche. Ma ho fondati sospetti che altri paesi siano effettivamente governati da piccoli comitati di re invisibili, noti soltanto ai loro uomini di fiducia che seguitano a recitare con naturalezza la parte di capi legittimi."

Un brano in particolare mi ha ricordato molto certe liste preparate da Umberto Eco nel Pendolo di Foucault: " Non c'era posto, carica, impiego, sinecura nel raggio di cento chilomentri che Caccavone non avesse occupato, non occupasse o non aspirasse ad occupare. Nel Comune era assessore per la istruzione, nell'Accademia Plutonica segretario generale e perpetuo, alla Scuola di Pompei ricopriva una cattedra di storia degli errori umani, a quella di Boscoreale insegnava logologia comparata, a Stabia aveva un incarico di pneumatologia, ad Angri dirigeva addirittura l'Istituto dei Frenastenici. Era inoltre presidente della Lega per i diritti dei vegetali; membro di una Commissione internazionale per la estirpazione del senso comune, considerato esiziale per la Metasofia; vicepresidente della societa' protettrice degli eresiarchi; membro di tre consigli d'amministrazione di case editrici; soprintendente dell'Enciclopedia Intersecolare; commissario interino del Centro per la diffusione delle cognizioni inutili; cassiere della societa' nazionale per la vuotatura pneumatica; preside del consiglio regionale per la repressione dei moti tellurici; direttore d'un giornale di Metasofia; d'una rivista di puericultura, d'un ebdomadario di politica metempirica, d'un bollettino per l'esplorazione dell'Atlantide e di parecchi altri periodici."



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