Il grande racconto del viaggio in Italia - Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi, Attilio Brilli

Un librone pesante a causa della stampa su carta patinata ma quasi sempre leggero alla lettura e affascinante nel suo permettere al lettore di immergersi nei viaggi avventurosi nella penisola dal '700 ai primi del '900.

Si cita Francis Bacon (il grassetto è mio): "Il viaggiare per i giovani fa parte dell'educazione, per gli adulti dell'esperienza. Chi va in un paese straniero senza una qualche conoscenza della lingua, vada prima a scuola e non in viaggio. Approvo in pieno che i giovani viaggino sotto la guida di un tutore o di un domestico serio, perché questi sappia la lingua del paese e vi sia già stato, così che possa indicare loro quali cose siano da vedere nei paesi in cui viaggiano, quali persone debbano conoscere, quali studi o quale cultura il nuovo possa offrire, altrimenti questi andranno con gli occhi bendati e avranno ben poco da osservare."

Si cita Monaldo Leopardi: "Assicuratevi, Figlio mio, che in tutti, ma segnatamente negli uomini di talento e d'immaginazione, la fantasia, per troppo prevedere i mali, li produce non raramente, e che un poco di balordaggine non è un ingrediente pessimo nella composizione della vita."

E verso il termine si dice anche che "C'è tuttavia fra costoro e il nostro lettore una sostanziale differenza costituita dal fatto che a quest'ultimo non è forse concessa altra forma di viaggio - viaggio come pratica sospesa fra immaginazione e avventura, lontananza e desiderio -  che non sia quella evocata dalle sue guide predilette. Il paradosso del viaggiatore moderno nasce infatti con il diffondersi del turismo e si sviluppa in proporzione ai suoi fastigi organizzativi. C'è un'osservazione di Sir Philip Sidney ... secondo la quale il modo migliore di viaggiare sarebbe sulle pagine dei libri e degli atlanti ... . Una posizione che ha perso ogni implicazione sarcastica: capita infatti spesso di preferire il viaggio "attorno alla propria stanza" al sovraffollamento turistico ... ."

"Quanto più è sprovveduto, tanto più lontano vuole andare il turista."

E si conclude con Edith Wharton: "Sono tornata a Siracusa molti anni dopo e sono rimasta tristemente delusa. ... Nell'area cittadina la zona archeologica sembra essersi pietosamente rattrappita. Forse così non è stato, ma l'impressione è data dai nuovi grandi edifici che la circondano. ... Le antiche colonne, le vecchie pietre non sono cambiate in modo sensibile e, se l'uomo avrà imparato la lezione e riuscirà a mutare le proprie abitudini, rimarranno sempre meravigliosi ricordi di un glorioso passato.

Naturalmente, l'auspicio e il monito riguardano chiunque si metta in viaggio. Resta comunque una ben triste prospettiva quella che addita nel ricordo l'unico vero viaggio."


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