Tarapio tapioco come di BEV incombente sull'automotive

Recentemente ho fatto una cosa che non faccio mai, cioe' ho comprato Quattroruote, perche' dedicava spazio alle auto elettriche e ibride. Me ne sono pentito gia' a pagina 1, dove, a proposito dello scarso successo di mercato delle auto elettriche, leggo quanto segue: <<Massimo Ghenzer, il padre del marketing automobilistico italiano ... lo sottolinea con l'abituale lucidita' di pensiero [il grassetto e' mio]: "Per far evolvere il cambiamento nei comportamenti umani, e in questo caso dei consumatori, non si puo' prescindere da un processo culturale condiviso che comporti la comprensione del fenomeno e la sua fattibilita' economica, individuale e collettiva. Nel caso della mobilita' sostenibile, non si puo' raggiungere il risultato ultimo parlando delle caratteristiche tecniche delle vetture e solo parzialmente dei benefici delle emissioni piu' pulite per la comunita'. Bisogna allargare l'orizzonte e spiegare la strategia e i programmi globali che consentono in fasi successive il raggiungimento dell'obbiettivo. E tutto cio' non sta avvenendo. E gli individui e le comunita' di consumatori rimangono perplessi.">>

Ora puo' anche essere che Massimo Ghenzer abbia un pensiero lucidissimo, ma cio' che gli manca sicuramente e' la sintesi e la chiarezza espositiva.

La cosa ironica e' che, al di la' della supercazzola di Ghenzer, la ragione per cui le auto elettriche non hanno successo sul mercato e' una sola ed e' ben nota, persino a quelli di Quattroruote, che infatti a pagina 8 non possono che ammettere che "inutile girarci attorno, insomma: oggi come oggi restano un prodotto di elite. E tali sono destinate a rimanere sin quando i costruttori non riusciranno a tagliare i prezzi" [grassetto mio].

Che tradotto a beneficio di Ghenzer vuol dire che non c'e' nessun bisogno di spiegarci i "benefici delle emissioni piu' pulite per la comunita'": ce li abbiamo chiarissimi. Basta abbassare i prezzi.


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