Dune, Frank Herbert

Io mi ricordo di aver letto piu' d'una intervista a scrittori famosi in cui il consiglio spassionato era quello di tagliare, tagliare, tagliare. Concisione soprattutto.

Ecco, purtroppo Frank Herbert non era molto d'accordo. OK, il libro era stato pubblicato originariamente in pezzi piu' brevi e raggruppato in seguito, ma le 500 e passa pagine avrebbero potuto comodamente essere la meta'. Soprattutto nel primo dei tre "libri" che compongono questo primo volume della trilogia originaria (!!) succede ben poco.

Non voglio certo sminuire un libro ormai diventato di culto, ma io rimango un estimatore della concisione, rispetto alle pagine e pagine buttate nella descrizione di situazioni irrilevanti.

Non stupisce che i tentativi di trasporre le vicende di Dune in film siamo finora falliti malamente - l'unica forma approcciabile sarebbe quella della serie TV (che infatti e' stata fatta, con discreto successo), proprio per la tendenza ad assecondare la prolissita' da parte degli odierni sceneggiatori made in USA.

Se si riesce a oltrepassare la meta' del libro, le cose iniziano infine a farsi interessanti, e indubbiamente il lettore rimane catturato dall'universo di Dune, soprattutto grazie a cio' che non viene detto nel libro. L'ecologia del pianeta inospitale, i miti messianici dei suoi abitanti, i sandworm... Non stupisce quindi il diluvio di sequel, prequel, spinoff e variazioni sul tema.

Pero' io i libri di 500 pagine, mi spiace, non li digerisco piu'.

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