Lo sbiancamento dell'anima, Rocco Tanica

Qualcuno potrebbe essere tentato di liquidare sbrigativamente il libro di uno che si fa chiamare "Rocco Tanica", e in effetti non fatico a immaginarmi che piu' d'uno possa concludere la lettura con un bel "mah". A me pero' il libro e' piaciuto, non perche' sia un capolavoro della letteratura, ma perche' a modo suo mette effettivamente in luce certi aspetti intimi della vita dell'autore in cui capitera' piu' di una volta di riconoscerci.

Gli stupori del primo viaggio negli USA. La foto a Cesenatico. Le corse in bicicletta da bambini. Gli studi, i successi, i fallimenti, certi cantanti piemontesi, i Depeche Mode, le gaffe, le risate, i dolori, l'assurdita' di certe situazioni della vita, come quando una bara precipita nella fossa, o in Lapponia ti telefona Gianni Morandi.

Scrivere autobiografie non e' facile e mi spingo a dire che e' raramente necessario. Soprattutto se sei un personaggio pubblico del calibro di Rocco Tanica e non di Giucas Casella o Bruce Springsteen (leggere il libro per scoprire cosa accomuna gli ultimi due). Sergio Conforti si attiene onestamente al genere "memorie" e pubblica un libro che, senza troppe pretese e nascondendosi un po' dietro l'umorismo, ha piu' onesta' e sostanza di tanti altri best seller.
 

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