Durante il periodico repulisti dei cassetti è emersa come al solito una gran varietà di cavi, tra cui questi, che rappresentano il grado più basso della manovalanza informatica: i cavi console.
Il tipico utilizzo avviene in una gelida e non di rado impolveratissima sala server, spesso appollaiati nelle posizioni più improbabili, ad esempio reggendo il laptop con un braccio e digitando con l'altra mano, quando il rack non offre l'apposito cassetto estraibile su cui appoggiarsi. Spesso e volentieri le prese console dei server si trovano sul retro, costringendo l'operatore a vari contorsionismi per raggiungerle o, semplicemente, a lavorare dietro al rack investito dai soffi delle ventole e dal frastuono generale.
Fortunatamente i datacenter più vetusti sono in via d'estinzione e i più moderni offrono non dico dei veri e propri comfort, ma almeno un ambiente di lavoro sopportabile.
Anche i cavi si sono evoluti, soprattutto per stare al passo con la sempre maggiore riluttanza dei produttori di laptop a includere i connettori necessari. Si è quindi passati dal pregiatissimo "cavo Cisco" azzurro (ambitissimo rispetto ai generici cavi reperiti in giro per la sala server o tramite miocuggino in quanto garantiva il corretto posizionamento dei vari pin) all'adattatore console-USB che al prezzo di una traballante connessione aggiuntiva ha permesso per un buon periodo di spedire in sala server anche i riluttanti utenti Mac che tentavano di nascondersi dietro la mancanza di connettori.
L'ultimo passo è stato il convertitore console-wifi, che ho avuto il piacere (?) di utilizzare solo un paio di volte, che da un lato affrancava l'operatore dalla vicinanza fisica all'apparato ma dall'altro richiede di connettere il wifi del laptop all'access point dell'adattatore, rendendo impossibile la contemporanea connessione a internet, salvo ulteriori hack.
Oltre all'evoluzione tecnologica, il mio cassetto è anche testimone della mia evoluzione professionale, che mi ha portato dai viaggi nei datacenter armato di cacciavite e cavo console a configurare servizi cloud dalla comodità della mia casa, con tutti i pro e i contro delle due attività.
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