Di cosa possiamo ridere? di cosa possiamo offenderci?

Il necrologio di Robert Clary, ebreo sopravvissuto miracolosamente all'Olocausto e ultimo componente del cast di Gli eroi di Hogan, solleva un tema sul quale mi interrogo spesso, cioè su cosa si possa fare umorismo, chi abbia diritto di farlo, e soprattutto chi abbia il diritto di sentirsi offeso. Hogan's heroes faceva umorismo dall'interno di un campo di concentramento. Negli USA andò in onda meno di vent'anni dopo la fine della guerra.
Trovo bizzarro che un da un lato un ebreo che nel campo di concentramento ha perso 10 fratelli e i genitori partecipi a uno show del genere e contemporaneamente un giornalista trovi il tutto disgustoso.
Una barzelletta sugli ebrei/neri/rom è accettabile solo se la racconta un ebreo/nero/rom?
L'umorismo sull'Olocausto è accettabile? E' accettabile solo se lo fa un ebreo? E' inaccettabile in ogni caso?
E' accettabile definire disgustoso o razzista un certo tema se non lo fa un appartenente alla categoria bersaglio? E se l'ebreo A ride della barzelletta ma l'ebreo B non ne ride, il non-ebreo C può riderne?  E' sufficiente che un solo ebreo/nero/rom si senta offeso da un certo tema per poterlo definire disgustoso, razzista o irrispettoso? I non componenti di una categoria possono decidere cos'è irrispettoso (o rispettoso!) verso quella categoria?


Commenti