A proposito di intelligenza artificiale

Dopo che si è parlato di automatizzazione e robotizzazione per decenni, oggi ci ritroviamo di fronte a un'anteprima delle vere potenzialità dell'automatizzazione: la grande capacità computazionale che rende possibili complessi processi di apprendimento e altrettanto complessi procedimenti di creazione di contenuti digitali.

Ne consegue che siamo faccia a faccia con la possibilità di sostituzione del lavoro umano da parte delle macchine automatizzate in una serie quasi illimitata di ambiti. La meccanizzazione, inventata per ottimizzare e sostenere il lavoro umano, scoprì presto l'automatizzazione, che ha permesso di sostituire l'uomo nei compiti manuali più ripetitivi, e ora, nell'accelerazione sfrenata dei nostri tempi, sempre più anche nei lavori di concetto.

Finora l'uomo non ha avuto grosse difficoltà a inventare mestieri più complessi per preservare la propria utilità, se non altro per creare macchine sempre più potenti, anche se le prime crepe in questo lussuoso palazzo iniziano a essere evidenti: i benefici economici dell'automatizzazione e dell'economia digitale sono finiti per la stragrande parte nelle tasche di un piccolo gruppo di ultramiliardari, milioni di persone nelle parti più povere del mondo continuano a morire di fame e di guerra, nei paesi ricchi si crea una fetta di popolazione sempre più emarginata, e le risorse naturali del pianeta vengono spremute fino all'inaridimento.

Ora anche noi uomini bianchi occidentali che lavorano davanti a un pc ci ritroviamo a riflettere sulla possibile nostra sostituzione con una macchina che sa configurare una rete, creare un sito web, progettare una campagna di marketing meglio o almeno tanto quanto noi.

Trovo un solo limite possibile a questo processo di sostituzione, ed è quello posto dall'imprecisione delle richieste umane. E' chiaro che un computer sufficientemente potente sarà sempre in grado di soddisfare precisamente qualsiasi richiesta espressagli in maniera precisa, e lo vediamo negli ottimi risultati forniti dai sistemi di AI con cui oggi tutti giocano online. Se voglio un dipinto fatto così e cosà, lo otterrò esattamente rispondente alle mie richieste, e idem per una poesia, un sito web, un software, eccetera.

Dove avremo ancora bisogno degli uomini, quindi? Essi serviranno a rispondere non alle domande complicate, ma a quelle vaghe, ineffabili. Un computer sarà sempre in grado di fornire la risposta giusta, dati i requisiti richiesti. Quando invece la domanda sarà di renderci felici, o soddisfatti, o malinconici, ci vorrà un essere umano. Certo, una macchina potrà, a volte, dare la risposta "giusta" anche a quelle domande, ma non lo saprà mai fare bene quanto un essere umano. A meno che gli umani inizino ad abbassarsi al livello delle macchine e ad accontentarsi di emozioni e opinioni da robot, cosa che non escludo.

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