Abbonamento autobus 1993

Nel trentennale della sua emissione, in occasione del periodico repulisti di cassetti e scatoloni, gettiamo il mio abbonamento della corriera che usavo per andare in università. Un oggetto d'altri tempi, non solo per la sua natura analogica così fuori posto nel nostro mondo regolato dagli smartphone e dalle app, ma per la cura particolare con la quale fu evidentemente prodotto. Mi riferisco al fatto che la custodia di plastica è evidentemente su misura, non un generico portadocumenti prodotto in qualche fabbrica dell'estremo oriente e arrivato sugli scaffali di un grossista dopo una peregrinazione di migliaia di chilometri intorno al mondo in un container. Il portabbonamento dell'AMV invece ci fa pensare a una fabbrichetta di provincia, forte di un contratto con le principali aziende di trasporto pubblico della zona, grazie al quale ha standardizzato forma e dimensioni della tessera di abbonamento. O magari arriva anche questo dalla Cina. Ma alla nostalgia non si può chiedere razionalità. E' affascinante comunque che oltre alla bustina di plastica la solerte burocrazia locale avesse anche aggiunto una striscia di cartoncino per rendere più rigido il tesserino ed evitare spiegazzamenti o altri danni. Missione perfettamente compiuta, visto che trent'anni dopo l'abbonamento è praticamente intatto.

Però, perché conservarlo? "Per darci un'occhiata un giorno e ripensarci con nostalgia". Beh, ecco, quel giorno è oggi.

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