Cochi racconta la sua gioventù tra il Lago Maggiore, le osterie di Milano e le avventure a Londra, e ci riporta in quell'epoca un po' sgangherata nella quale però si poteva fare arte e sognare un mondo diverso.
La seconda parte del libro, in anni più vicini a noi, scorre come un curriculum vitae un po' banale di un professionista qualunque, ma il libro è comunque da consigliare e pieno di aneddoti imperdibili.
Al prossimo giro, la versione di Renato.
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