Emma Holten, Deficit

"L'individuo, come attore economico, è isolato e può essere tagliato fuori dal suo ambiente. Questa, ci viene detto, è la libertà. E ciò esclude del tutto la possibilità di parlare di come i guadagni di ognuno siano sempre conseguenza diretta dell'aiuto o della cura degli altri."

"La lotta per la libertà è sempre una lotta per il diritto di evitare di ricevere o prestare cure, mai per il diritto di riceverle e prestarle. Le persone di cui abbiamo più bisogno sono quelle che temiamo di più di diventare.".

"La nostra mera esistenza implica che "costringiamo" gli altri a fare qualcosa per noi. L'esistenza di ogni essere umano "costringe" le altre persone a essere lì per lui. E' una condizione fondamentale, che è stata però tralasciata a favore di una concezione di libertà che fosse sempre libertà dagli altri. E può sembrare un ideale splendido, ma è solo illusorio. Non esistono libertà negative - la libertà di parola, la libertà di riunione, il diritto alla proprietà privata - che possano essere realizzate senza che gli altri si prendano cura di noi."

"Coloro che elaborano le teorie [economiche] si considerano al di sopra della cultura, ma quello che fanno è creare una cultura ben precisa e mascherarla da espressione della natura umana."

"Come possiamo lottare per qualcosa se non possiamo dimostrarne il valore con i numeri?"

"Ecco perché l'acquisto di latte artificiale genera sempre una crescita maggiore [del PIL] rispetto all'allattamento al seno. Acquistare una nuova maglia genera sempre una crescita maggiore rispetto a rammendarne una vecchia. Andare al lavoro genera sempre una crescita maggiore rispetto a stare a casa a badare ai bambini. E abbattere un albero e vendere una panchina genera sempre una crescita maggiore rispetto a lasciare l'albero al suo posto. Tutto ciò che non ha un prezzo condivide lo stesso destino."

"La lotta per una società più attenta al bisogno di cura dei cittadini richiede di scontrarsi con un femminismo che idolatra la posizione degli uomini e la vede come l'obiettivo della liberazione. Se non vediamo il valore delle attività che, per tradizione, sono associate alla femminilità, le persone a basso reddito e quelle più vulnerabili saranno colpite più duramente."

"I ruoli di genere sono spesso la conseguenza di un'educazione condizionata dall'economia. Idealmente, la famiglia nucleare dovrebbe includere una persona che dà priorità alle attività di mercato: è questa persona che produce e genera crescita economica. Se ci riesce, viene celebrata [...] Se non ci riesce, viene sminuita e umiliata, Storicamente abbiamo affidato questo ruolo agli uomini."

"Nel suo libro Vorrei averlo fatto, l'infermiera australiana Bronnie Ware ha chiesto alle persone sul letto di morte se c'era qualcosa di cui si pentivano. Tutti i pazienti maschi rispondevano: di ver lavorato troppo."

"Molti hanno un lavoro, un posto dove vivere e il conto in attivo, ma il fattore umano è un passivo. Forse, parte della risposta si può trovare nel capitolo sul PIL: non misuriamo tutto ciò che è difficile da quantificare. Io, però, penso che un'altra parte della risposta risieda nel fatto che il linguaggio dell'economia ha preso il sopravvento sui nostri luoghi di lavoro e ha modellato il nostro modo di attribuire valore agli esseri umani."

"Curiosamente, fu proprio negli anni ottanta, quando l'organizzazione scientifica, dopo aver dominato la fabbrica, fece il uso ingresso negli uffici, che si iniziò a definire il posto di lavoro "famiglia". Ora che le persone si sentivano disumanizzate, bisognava far sentire loro che avevano il dovere di prendersi cura del proprio lavoro. Forse perché quest'ultimo non aveva alcun obbligo di prendersi cura di loro. Il fatto che i lavoratori debbano fungere da collante sociale è diventato una delle caratteristiche più importanti del posto di lavoro moderno."

"Creiamo posti di lavoro e società in cui si è ricompensati per aver agito in modo egoistico e poi affermiamo che quella è semplicemente la natura umana."

"Nell'economia consolidata, si sente spesso dire che il settore privato paga per quello pubblico, ma la creazione di valore va anche nella direzione opposta: il settore pubblico fornisce al settore privato la sua risorsa più impostante, cioè una forza lavoro sana, felice e competente."


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