Allora, tecnicamente sì, in effetti è fantascienza. Nel senso che la vicenda è basata sull'esistenza di una scienza di fantasia. Però il libro in effetti racconta dell'infanzia, adolescenza e amicizia dei tre protagonisti. Lo fa sullo sfondo del sistema (appunto, fantascientifico) di "donatori" e "assistenti" nell'Inghilterra del secondo dopoguerra, il che rende la lettura abbastanza disorientante - almeno per me.
Un libro certamente ben architettato e ben scritto, anche se per me a tratti sembrava procedere lentissimamente nonostante la lunghezza relativamente ridotta. Per chi come me era più interessato all'aspetto "fantascientifico" che a quello emotivo, si arriva al dunque intorno a pagina 260 su 290.
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